Un’inchiesta delicata: cyber-spie e contatti influenti
L’inchiesta della Dda di Milano e della Dna ha svelato una presunta rete di cyber-spie che si sarebbe mossa tra il mondo dell’intelligence, la politica e le istituzioni. Al centro delle indagini ci sono l’ex super poliziotto Carmine Gallo e il suo braccio destro Nunzio Samuele Calamucci, entrambi ai domiciliari, che avrebbero gestito un’attività di dossieraggio attorno alla società Equalize. Le intercettazioni e i documenti dell’inchiesta rivelano che Gallo e Calamucci avrebbero avuto contatti con funzionari di Palazzo Chigi, con frange dell’intelligence italiana ed estera, e con figure di spicco del mondo politico e istituzionale. Le loro conoscenze e i loro contatti avrebbero costituito un vantaggio per l’attività di spionaggio, che si sarebbe avvalsa anche di hacker e dipendenti infedeli dello Stato.
Dalle indagini è emerso che Gallo, grazie al suo passato in polizia, godeva di contatti di primo livello, tra cui alti funzionari, magistrati, importanti studi di avvocati, e figure di spicco come il capo dello Sco Francesco Messina e il prefetto Luigi Savina, entrambi ignari di tutto e non indagati.
L’inchiesta ha evidenziato come la rete avrebbe puntato ad acquisire dati sensibili della Dia e della Dna, e avrebbe anche copiato informazioni da un hard-disk di un poliziotto che si era rivolto a Gallo per ripararlo.
Le conversazioni intercettate rivelano anche che Gallo e Calamucci avrebbero vantato di un passato nei servizi d’intelligence e di avere contatti con figure di spicco del mondo politico e istituzionale.
L’inchiesta è ancora in corso e si sta cercando di capire se le informazioni raccolte siano fondate e se ci siano reali connessioni con il mondo dell’intelligence.
Il ruolo di Pazzali e il futuro della Fondazione Fiera
Al centro dell’inchiesta c’è anche il ruolo di Marco Pazzali, ex vicepresidente della Fondazione Fiera, che sarebbe stato coinvolto nell’attività di dossieraggio. Pazzali, secondo gli inquirenti, avrebbe sfruttato la sua posizione per favorire l’attività di spionaggio.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso preoccupazione per la vicenda e ha annunciato che si occuperà del futuro della Fondazione Fiera. Il consiglio generale della Fondazione si riunirà giovedì prossimo per fare il punto della situazione e decidere il destino di Davide Corritore, che ha assunto il ruolo di facente funzioni di Pazzali. Sala ha dichiarato che incontrerà Corritore per valutare la situazione e capire quale sia il bene per la Fondazione.
Un’inchiesta complessa e con implicazioni importanti
L’inchiesta sulle cyber-spie a Milano è un caso complesso e delicato che solleva importanti interrogativi sulla sicurezza nazionale e sulla trasparenza delle istituzioni. La rete di contatti e la presunta attività di spionaggio, se confermate, rappresenterebbero una grave minaccia per la sicurezza del Paese e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. L’inchiesta è ancora in corso e si attendono ulteriori sviluppi per fare chiarezza sulla vicenda e sulle responsabilità dei soggetti coinvolti.