Un’inchiesta che coinvolge l’oro olimpico
L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, che si concentra su un gruppo di cyber-spie accusato di aver rubato informazioni sensibili da banche dati strategiche nazionali, ha portato alla luce un dossieraggio e intercettazioni illecite a carico dell’atleta olimpico Marcell Jacobs, del suo manager e del suo allenatore. Secondo gli atti dell’inchiesta, il dossieraggio sarebbe stato “commissionato” da Carmine Gallo, ex super poliziotto ai domiciliari, a due degli hacker con cui collaborava. A sua volta, Gallo avrebbe ricevuto la richiesta da un avvocato padovano, ancora in fase di identificazione.
Il piano degli hacker
Il piano degli hacker, come emerso dalle indagini, prevedeva l’inoculazione di un ‘trojan’ sui telefoni di Jacobs, del suo manager e del suo allenatore. Questo tipo di software malevolo, se installato con successo, avrebbe permesso agli hacker di accedere a dati sensibili, come messaggi, contatti e informazioni personali, nonché di controllare a distanza i dispositivi.
Motivi e obiettivi del dossieraggio
Le motivazioni dietro la commissione del dossieraggio e le intercettazioni illecite rimangono ancora da chiarire. Le indagini si stanno concentrando sull’identità dell’avvocato padovano e sui suoi possibili legami con il mondo dello sport e dell’atletica leggera. È possibile che l’obiettivo fosse quello di ottenere informazioni riservate su Jacobs o sul suo staff, con l’intento di danneggiarlo o di ottenere un vantaggio competitivo.
Un caso che solleva interrogativi
Questo caso solleva interrogativi importanti sulla sicurezza dei dati personali e sulla crescente minaccia del cybercrimine. È fondamentale che le autorità competenti approfondiscano le indagini per far luce su tutti gli aspetti di questa vicenda e per garantire la tutela dei dati personali di atleti e di altre persone coinvolte.