Un ritorno atteso: “Il Turco in Italia” al Teatro Pergolesi
Dopo un’assenza di ben 205 anni, il capolavoro di Gioachino Rossini “Il Turco in Italia” torna a calcare le scene del Teatro Pergolesi di Jesi. La Fondazione Teatro Pergolesi, in collaborazione con diversi teatri nazionali, ha dato vita a una nuova produzione di questo dramma buffo, che sarà presentato al pubblico il prossimo 8 novembre (replica il 10 ore 16). L’opera, che debuttò alla Scala di Milano nel 1814, è il secondo spettacolo in cartellone della 57/sima stagione lirica del teatro Jesino, inaugurata il 17 ottobre con “La Vestale” di Spontini. L’evento segna una doppia ricorrenza: la celebrazione del 250/simo anniversario della nascita di Spontini e il ritorno di un’opera di Rossini, che non si vedeva a Jesi da oltre due secoli.
Un’ambientazione moderna per un’opera classica
Il regista palermitano Roberto Catalano ha scelto di dare all’opera un’ambientazione anni ’60, ispirata a un consumismo amoroso in cui i personaggi sono spinti da un desiderio sfrenato di possedere qualcosa di nuovo, e l’amore è un bene che si compra e si vende come qualsiasi altro prodotto. Catalano descrive l’opera come un universo in cui “una serie di umani-prodotti vivono in un mondo di luci e spot confezionati come promesse di felicità, tali da rendere equivoca la distinzione tra realtà e sogno”. Questa scelta di ambientazione moderna promette di dare un nuovo respiro a un’opera classica, rendendola più accessibile e attuale per il pubblico di oggi.
Un cast di talento e un’orchestra di prestigio
Il cast di “Il Turco in Italia” è composto da un gruppo di artisti di grande esperienza e talento. Elena Galitskaia interpreterà Fiorilla, Bruno Taddia (sostituito da Daniele Terenzi nella replica) sarà Prosdocimo, Maharram Huseynov sarà Selim, Fabio Capitanucci sarà Geronio, Francisco Brito sarà Narciso, Francesca Cucuzza sarà Zaida e Antonio Garés sarà Albazar. L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, guidata dal maestro Hossein Pishkar, allievo di Riccardo Muti, accompagnerà le voci in scena. Il coro è affidato al Coro Lirico Veneto, preparato da Flavia Bernardi. La scenografia è opera di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme e le coreografie di Marco Caudera.
Una produzione di respiro nazionale
La produzione di “Il Turco in Italia” è una coproduzione della Fondazione Teatro Pergolesi con diversi teatri nazionali, tra cui il Teatro Sociale di Rovigo (capofila), il Teatro Amintore Galli di Pisa, le Fondazioni Ravenna Manifestazioni, il Teatro Coccia di Novara e il Teatro Verdi di Pisa. Questa collaborazione testimonia l’importanza di questo progetto e la volontà di portare un’opera di grande valore culturale a un pubblico sempre più vasto.
Un’opera classica con un tocco moderno
“Il Turco in Italia” è un’opera che ha sempre affascinato il pubblico per la sua comicità e la sua leggerezza. La scelta di ambientare l’opera negli anni ’60 è un’idea originale e interessante, che potrebbe contribuire a renderla più accessibile e attuale per un pubblico più giovane. Sarà interessante vedere come il regista Roberto Catalano interpreterà il libretto di Felice Romani, che racconta la storia di un amore travolgente e di equivoci esilaranti, in un contesto moderno.