L’inchiesta sui dossieraggi e la risposta del governo
L’inchiesta sui dossieraggi a Milano, che coinvolge sempre più nomi, sta spingendo il governo a cercare una risposta efficace. Un primo tentativo di approvare un decreto che accentrava la competenza investigativa sul crimine cibernetico in capo alla Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo è fallito, ma il governo continua a valutare le possibili azioni.
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) ha riunito il Nucleo per la cybersicurezza per “approfondire il tema degli accessi abusivi alle banche dati digitali e affrontare efficacemente il fenomeno”. Il campo è complesso, con diverse amministrazioni coinvolte e assetti differenti. L’esigenza è quella di razionalizzare procedure e competenze.
Il tavolo coordinato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Alfredo Mantovano sta lavorando per varare, entro il mese prossimo, linee guida con le procedure per rendere più sicure le banche dati di intelligence e forze dell’ordine. Il decreto sulla cybersicurezza approvato a giugno già prevede l’aumento delle pene per i funzionari pubblici che accedono abusivamente ai sistemi, ma è necessario un cambio di prassi.
Le dichiarazioni di Bruno Frattasi e la preoccupazione politica
Il direttore dell’Agenzia cyber, Bruno Frattasi, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione, sottolineando che “accanto al tema della sicurezza informatica c’è anche un tema di sicurezza tout court, legato a reti collusive e corruttive che agiscono per interessi che sarà la magistratura a ricostruire nella loro interezza”. Frattasi ha anche paragonato la situazione ad un “portiere d’albergo che passa le chiavi della camera a qualcuno quando il cliente si allontana”, evidenziando che qualsiasi sistema può essere vulnerabile in una situazione del genere.
La politica si è espressa con preoccupazione per la diffusione di informazioni riservate. Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI, ha definito i dossieraggi “una cosa incivile e pericolosa”, sottolineando la mancanza di senso civico e il rispetto delle persone. Enrico Borghi (Iv) ha proposto l’istituzione di una commissione di inchiesta in Senato.
Il ruolo dell’Agenzia cyber e il problema della sicurezza informatica
L’Agenzia cyber ha riunito il Nucleo per la cybersicurezza per affrontare il problema della sicurezza informatica. Il Nucleo, che supporta il premier in materia, si occupa di prevenzione e preparazione ad eventuali situazioni di crisi e di attivazione delle procedure di allertamento. Alla riunione hanno partecipato il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, dirigenti di Banca d’Italia, vertici degli organismi di intelligence, dei ministeri di Interno, Giustizia, Difesa, Esteri, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy.
Il problema della sicurezza informatica è complesso e va affrontato seriamente. L’inchiesta sui dossieraggi evidenzia la necessità di rafforzare le misure di sicurezza per proteggere le informazioni riservate e di contrastare le reti collusive e corruttive che possono minacciare la sicurezza nazionale.
La necessità di un approccio integrato
La vicenda dei dossieraggi mette in luce la necessità di un approccio integrato alla sicurezza informatica, che tenga conto non solo degli aspetti tecnici, ma anche delle dinamiche sociali e politiche che possono favorire la diffusione di informazioni riservate. Il governo deve lavorare in modo coordinato con le diverse amministrazioni coinvolte, definendo procedure chiare e stringenti per la gestione delle banche dati e la prevenzione di accessi abusivi.