Fermo del fidanzato e sollievo della famiglia
Il fidanzato 15enne di Aurora, la 13enne morta a Piacenza dopo una caduta dall’ottavo piano del palazzo in cui abitava, è stato fermato. La notizia è stata accolta con sollievo dalla famiglia della vittima, come ha spiegato l’avvocata Lorenza Dordoni, che assiste la madre della ragazzina. La madre, in particolare, ha espresso un senso di conferma dei suoi sospetti, dopo che la sorella 22enne di Aurora aveva lanciato accuse sui social, esprimendo dubbi sul suicidio o sull’incidente.
L’autopsia e le prime analisi
L’autopsia è in corso per chiarire le cause della morte. L’esame esterno sul cadavere ha evidenziato un importante trauma cranico, che dovrà essere analizzato per comprendere se sia compatibile con gli effetti della caduta o se possa essere legato ad altre cause, come un trauma precedente. Sono stati prelevati tamponi per gli esami genetici e si procederà con gli esami istologici. La presenza di copiosa quantità di sangue sul capo è un altro elemento che sarà valutato dagli specialisti.
Nuove testimonianze e video
Emergono intanto nuovi elementi e testimonianze che sono state consegnate agli inquirenti. Tra queste, il racconto di una ragazza minorenne che ha contattato la famiglia di Aurora per riferire di una scena che aveva visto in strada nelle scorse settimane. La ragazza ha raccontato di aver visto un giovane che strattonava una ragazzina minuta il 4 ottobre, scattando alcune foto e riuscendo ad allontanare il ragazzo. La ragazza ha riconosciuto Aurora nelle foto e ha fornito il suo racconto agli inquirenti.Il quotidiano Repubblica riporta anche di un video che mostra un episodio simile alla stazione dei bus, in cui si vedrebbe il 15enne picchiare, insultare e strattonare Aurora, salvata da coetanee. Non è chiaro se si tratti dello stesso momento del 4 ottobre o di altri.
Il peso delle testimonianze
Le nuove testimonianze e il video emersi in questo caso sono elementi cruciali per ricostruire la dinamica della tragedia e per far luce sulle cause della morte di Aurora. La loro attendibilità e il loro peso probatorio saranno valutati dagli inquirenti, ma è evidente che la loro presenza contribuisce ad aumentare il sospetto di un possibile coinvolgimento del fidanzato 15enne nella morte della ragazza. L’autopsia e le indagini in corso forniranno risposte definitive, ma è importante che le testimonianze e le prove emerse siano attentamente considerate e analizzate per garantire una giustizia equa e trasparente.