Iniesta: “Vogliamo abbattere barriere e ispirare i giovani”
“Questa candidatura può lasciare un’eredità più importante di quello del 1982. Vogliamo abbattere barriere e ispirare i giovani”. Con queste parole, Andres Iniesta, leggenda del calcio spagnolo, ha lanciato un messaggio forte e chiaro in veste di ambasciatore per la candidatura di Marocco, Spagna e Portogallo a ospitare i Mondiali 2030. Un’iniziativa che, secondo il campione, ha il potenziale per unire le nazioni e lasciare un segno indelebile nella storia del calcio.
Un’eredità di unità e ispirazione
Iniesta, che ha vinto 35 trofei con il Barcellona e un Mondiale con la Spagna nel 2010, ha sottolineato l’importanza di unire le forze per raggiungere un obiettivo comune. “Nel 2010 venivo da tanti infortuni – ricorda Iniesta – segnare quel gol in finale è stata una cosa speciale ma la Spagna ha vinto quel Mondiale grazie ad un incredibile lavoro di squadra, a tanti giocatori di talento e al supporto del nostro intero paese.” Un messaggio che si sposa perfettamente con la candidatura tripartita, che punta a unire le forze di tre nazioni per dare vita a un evento sportivo di portata mondiale.
La rivalità svanisce in campo internazionale
“La rivalità tra giocatori del Barcellona e del Real quando si gioca per la propria Nazionale non conta, pensi solo alle persone che rappresenti: la famiglia, gli amici, le persone che ci hanno insegnato qualcosa. Per questo il calcio internazionale è così speciale e la Coppa del Mondo un torneo come nessun altro”, ha aggiunto Iniesta, sottolineando l’importanza di mettere da parte le divisioni e unirsi per un obiettivo comune. Un messaggio che potrebbe ispirare le nuove generazioni e promuovere la collaborazione tra le nazioni.
Un’opportunità per il futuro del calcio
La candidatura del 2030 rappresenta un’opportunità unica per il futuro del calcio. La possibilità di ospitare il torneo in tre nazioni diverse, con culture e tradizioni uniche, potrebbe contribuire a promuovere la diversità e l’inclusione nel mondo del calcio. Inoltre, l’iniziativa potrebbe portare benefici economici e sociali alle tre nazioni coinvolte, creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo.
L’eredità di Iniesta
Le parole di Iniesta riflettono la sua profonda conoscenza del calcio e la sua capacità di guardare oltre il campo da gioco. Il campione spagnolo si pone come un vero leader, non solo in campo, ma anche fuori, promuovendo l’unità e la collaborazione. La sua esperienza e la sua autorità morale sono un grande asset per la candidatura del 2030.