Il dolore di un padre
“Bisogna fare qualcosa, è ora di finirla, non può sempre andare avanti così, non possono sempre passarla liscia. È una questione di cultura che è sbagliata: bisogna cominciare dall’inizio, da quando sono piccoli a fargli capire e a dire che le donne non vanno trattate così”.
Con queste parole strazianti, Vittorio Centelleghe, il padre di Sara, la 18enne uccisa da un vicino in provincia di Bergamo, si è rivolto a Storie Italiane su Rai 1, esprimendo il suo dolore e la sua rabbia per la tragedia che ha colpito la sua famiglia.
“Ormai – ha detto in collegamento telefonico – è all’ordine del giorno che viene uccisa una ragazza, una donna, senza motivo. Per niente. Perché? Sara è morta per cosa? Mia figlia per cosa è morta? Io mi chiedo questo: perché?”
Vittorio ha descritto Sara come una ragazza speciale, “se c’era una brava al mondo, questa era Sara”, sottolineando che la sua morte è stata un atto inspiegabile, un’ingiustizia che non dovrebbe mai accadere.
“Non c’è niente che mi possa ridare Sara. Non è solo violenza, ormai si uccide così, per il gusto di uccidere, secondo me, ed è impossibile. Mia figlia – ha ribadito – non aveva fatto niente era lì che stava studiando col pigiama di Hello Kitty con una sua amica, ha presente cosa vuol dire per me? Mi ha strappato il cuore. Io ho cercato di fare tutto per lei, aveva appena preso la patente, voleva fare l’università, era molto brava; lo meritava, ero felice, ero orgogliosissimo di mia figlia poi vedi che ti capitano queste cose qua e ti cade il mondo.”
Un appello alla cultura e alla prevenzione
Le parole di Vittorio Centelleghe sono un grido di dolore, ma anche un appello alla società affinché si prenda finalmente in carico il problema della violenza sulle donne, affrontandolo a livello culturale e sociale.
Il padre di Sara ha evidenziato come la violenza sulle donne non sia un evento isolato, ma un fenomeno che si ripete con troppa frequenza, e ha sottolineato la necessità di un cambiamento profondo, che parta dall’educazione dei giovani.
“Bisogna cominciare dall’inizio, da quando sono piccoli a fargli capire e a dire che le donne non vanno trattate così”, ha affermato Vittorio, evidenziando la necessità di un’educazione al rispetto e alla parità di genere, che possa prevenire simili tragedie.
Riflessioni su un dramma
La tragedia di Sara Centelleghe è un’ulteriore testimonianza della profonda ferita che la violenza sulle donne rappresenta per la società. Le parole strazianti del padre di Sara ci ricordano l’urgenza di agire in modo concreto e incisivo per contrastare questo fenomeno. La prevenzione, l’educazione al rispetto e la lotta alla cultura della violenza sono strumenti essenziali per costruire una società più sicura e giusta per tutte le donne.