Un sistema kafkiano di privilegi per gli evasori fiscali
L’ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco ha lanciato un duro attacco al concordato preventivo biennale, definendolo un sistema “kafkiano di privilegio e favoritismo corporativo” che non suscita lo scandalo che dovrebbe essere condiviso in un contesto di normale decenza. Visco ha espresso preoccupazione per la mancanza di reazioni da parte dell’opposizione e ha previsto una “rivolta fiscale” da parte dei lavoratori dipendenti quando si renderanno conto della situazione.
Il concordato preventivo e il regime forfettario: un’evasione legalizzata?
Secondo Visco, il provvedimento riguarda principalmente i contribuenti evasori, che dichiarano in media solo il 30% dei loro guadagni reali. Questi contribuenti godono spesso del regime forfettario, che consente di pagare solo il 15% di tasse fino a 85.000 euro di fatturato. Visco sottolinea che questo limite, tenendo conto dell’evasione media, corrisponde a circa 300.000 euro. In sostanza, l’evasione di fatto è stata legalizzata. Il concordato preventivo, aggiunge Visco, permette a questi contribuenti di dichiarare non i guadagni reali, ma quelli indicati dal ministero, che si basano su criteri lontani dalla realtà.
Ulteriori sgravi fiscali per chi aderisce al concordato
Per rendere il quadro ancora più allarmante, Visco evidenzia che in Parlamento si sta discutendo di ulteriori sgravi fiscali per chi deciderà di aderire al concordato. Questa situazione, secondo Visco, crea un sistema in cui l’evasione fiscale viene premiata, mentre i contribuenti onesti vengono penalizzati.
Un sistema fiscale iniquo e insostenibile
Le dichiarazioni di Visco sollevano una serie di questioni cruciali sul sistema fiscale italiano. Il concordato preventivo, se applicato in modo discriminatorio, rischia di accentuare le disuguaglianze e di alimentare un senso di ingiustizia tra i contribuenti. La mancanza di reazioni da parte dell’opposizione è preoccupante e potrebbe alimentare un clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni. La rivolta fiscale paventata da Visco potrebbe essere una conseguenza inevitabile di un sistema fiscale percepito come iniquo e insostenibile.