Un incontro inaspettato: la nascita di un’amicizia improbabile
Un incontro inaspettato, un percorso di riconciliazione e un cammino verso la verità. È questa la storia di Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro assassinato dalle Brigate Rosse, e Franco Bonisoli, ex brigatista rosso. Un’amicizia improbabile, nata dalla volontà di entrambi di affrontare il passato e di ricostruire la verità, che ha preso forma nel contesto della giustizia riparativa.
«Le interessavo io, la mia vita oggi. Ecco, il perdono è passato attraverso quell’incontro: lei si è donata a me fino al punto da non volere un luogo neutro per l’incontro, ma casa sua», racconta Bonisoli, descrivendo l’inizio di un rapporto che ha sfidato le convenzioni e ha aperto la strada a un dialogo profondo e sincero.
Agnese Moro, definendo Bonisoli e altri pentiti come «amici difficili e preziosi», ha intrapreso un percorso di riconciliazione con il passato, un percorso che l’ha portata a girare l’Italia con Bonisoli per raccontare la loro storia e il valore della giustizia riparativa.
La giustizia riparativa: un cammino di dialogo e di verità
La giustizia riparativa, come spiegato durante la serata ‘Storia di un’improbabile amicizia, percorso di giustizia riparativa’, organizzata dal Centro Mons.Bellomi con il contributo della Regione Fvg, offre un’alternativa alle logiche del processo penale, permettendo a reo e vittima di incontrarsi e di narrare le loro storie, a partire dal riconoscimento della verità.
«Nella ferita si insinua – come è stato spiegato – come umile cammino di dialogo, la giustizia riparativa, che offre al reo e alla vittima uno spazio fuori dalle logiche del processo penale», un percorso che consente di «ricostruire la verità» e di «raggiungere verità e pace» attraverso il dialogo e la comprensione reciproca.
Il percorso di Agnese Moro e Franco Bonisoli: un esempio di riconciliazione
Agnese Moro, giornalista e membro del Gruppo dell’incontro, ha intrapreso un percorso di riconciliazione con il passato, riconoscendo «la necessità di stare seduta davanti ai carnefici, particolarmente a Franco Bonisoli, membro allora delle BR, a riguardare insieme quelle ferite per ricostruire la verità».
Questo processo di riconciliazione, mediato da figure come il gesuita Guido Bertagna, il criminologo Alfonso Ceretti e la docente di diritto penale Claudia Mazzucato, ha permesso a Bonisoli di affrontare un «cammino di conversione, di presa di coscienza e dissociazione da quanto era stato nella sua vita ‘precedente’».
Bonisoli ha riconosciuto l’importanza di «l’incontro con persone che avevano a cuore» la sua vita «in modo incondizionato» per poter «accettare il perdono». Il primo incontro tra i due si è svolto a casa di lei, un gesto significativo che ha segnato l’inizio di un rapporto di profonda amicizia e di riconciliazione.
Un esempio di speranza e di riconciliazione
La storia di Agnese Moro e Franco Bonisoli è un esempio di speranza e di riconciliazione. La loro amicizia dimostra che è possibile trovare la pace e la verità anche nei contesti più difficili e dolorosi. La giustizia riparativa offre una possibilità di dialogo e di ricostruzione, un percorso che può portare alla guarigione e alla riconciliazione, non solo per le vittime, ma anche per i carnefici. Il loro esempio ci ricorda che la speranza e la possibilità di un futuro migliore non sono mai del tutto perdute.