Un leader a termine?
Naim Qassem, il nuovo leader di Hezbollah, è stato eletto in un clima di incertezza. La sua nomina, avvenuta due giorni fa, è stata accolta da diverse opinioni, con molti che lo descrivono come un segretario generale “a termine”. Questa prospettiva è alimentata dalle minacce di attacchi israeliani, con il ministro della Difesa Yoav Gallant che ha definito la sua nomina “temporanea”. Altri osservatori prevedono che Qassem sarà sostituito da una personalità di maggior peso politico, sia a livello locale che regionale. Qassem, 71 anni, non è considerato un esponente di spicco della struttura di Hezbollah e il suo ruolo di vice segretario generale sotto Nasrallah non gli ha conferito una grande influenza. Inoltre, il suo rango di shaykh, una figura religiosa rispettata ma non paragonabile a un sayyid (discendente del profeta Maometto) come Nasrallah, lo colloca in una posizione di minor peso all’interno del partito.
Un ruolo in primo piano
Nonostante la sua posizione relativamente modesta, Qassem è stato recentemente protagonista di una serie di apparizioni pubbliche. In un periodo di intense voci sull’uccisione di Hashem Safieddine, cugino materno di Nasrallah e candidato alla successione, Qassem è apparso tre volte in televisione per parlare alla gente di Hezbollah e lanciare avvertimenti ai nemici esterni e ai rivali libanesi. Questa visibilità è stata interpretata come un tentativo di colmare il vuoto di potere ai vertici del partito e di mantenere la posizione di Hezbollah all’interno della cupola istituzionale e clientelare libanese.
Sfide interne ed esterne
La nomina di Qassem è avvenuta in un contesto di instabilità politica in Libano, con il presidente del parlamento Nabih Berri e il premier uscente Najib Miqati che stanno cercando di sfruttare la presunta debolezza di Hezbollah per estendere le loro influenze. In questo scenario, Qassem si trova ad affrontare sfide interne ed esterne. Da un lato, deve consolidare la sua leadership all’interno di Hezbollah e affrontare le pressioni provenienti da figure come Berri e Miqati. Dall’altro lato, deve gestire le minacce di attacchi israeliani e le pressioni da parte di alcuni Paesi arabi del Golfo che cercano di isolare Hezbollah.
Un futuro incerto
Il futuro di Qassem e di Hezbollah è incerto. Gli osservatori libanesi affermano che dalla sua leadership non ci si aspetta un cambiamento significativo nelle politiche del partito, ma sottolineano che la sua sopravvivenza dipenderà dalla sua capacità di affrontare le minacce e le sfide che si presentano. In un comunicato diffuso in occasione della sua elezione, Hezbollah ha ribadito che Qassem manterrà accesa “la fiamma della resistenza” armata contro Israele.
Un cambio di leadership in un contesto complesso
La nomina di Naim Qassem come nuovo leader di Hezbollah è un evento significativo che si inserisce in un contesto complesso di instabilità politica e tensioni regionali. La sua capacità di guidare il partito e di affrontare le sfide interne ed esterne sarà cruciale per il futuro di Hezbollah e per la stabilità del Libano. È importante osservare con attenzione gli sviluppi futuri e analizzare le implicazioni di questa nomina per la regione.