Scontri violenti a Mairana
Scontri violenti sono scoppiati oggi tra i sostenitori dell’ex presidente Evo Morales e la polizia boliviana nei pressi di Mairana, una cittadina di 11mila abitanti, lungo la vecchia strada che collega Cochabamba e Santa Cruz. La polizia stava cercando di liberare la via di comunicazione bloccata dai manifestanti.
Il bilancio è pesante: 33 agenti di polizia sono rimasti feriti, 20 dei quali sono stati evacuati in elicottero all’ospedale operaio del Fondo sanitario boliviano (Cns) di Santa Cruz, la capitale economica del paese. Gli altri 13 agenti, meno gravi, sono stati trasportati in auto all’ospedale del Cns di Vallegrande, cittadina famosa per aver ospitato i resti del Che Guevara.
Secondo le perizie mediche preliminari, gli agenti avrebbero riportato distorsioni, fratture e colpi.
Sequestro e rilascio di giornalisti
Il giornalista Romer Castedo e il suo cameraman Ricardo Pedraza della televisione Red Uno, che seguivano gli scontri di Mairana, sono stati sequestrati per 4 ore dai manifestanti. Sono stati rilasciati in uno scambio con alcuni manifestanti arrestati dalla polizia.
Castedo ha raccontato ai media locali che i manifestanti hanno bruciato i loro caschi, il microfono e tutta l’attrezzatura di sicurezza, riuscendo a salvare solo la telecamera.
Blocchi stradali in Bolivia
I blocchi stradali in Bolivia continuano dopo 16 giorni. Secondo la mappa di percorribilità dell’Amministrazione Autostradale Boliviana (Abc), al momento ce ne sono 23 attivi: 19 nel dipartimento di Cochabamba, 2 in quello di Oruro, e uno ciascuno nei dipartimenti di Potosí e Santa Cruz.
La situazione in Bolivia
La situazione in Bolivia è complessa e delicata. I blocchi stradali, che durano ormai da 16 giorni, dimostrano la forte tensione sociale e politica che pervade il paese. Le proteste, che vedono coinvolti i sostenitori di Evo Morales, sono un segnale chiaro della profonda divisione politica che attraversa la Bolivia. Gli scontri violenti di Mairana sono un’ulteriore conferma della crescente instabilità e della necessità di trovare una soluzione pacifica alla crisi.