Lo sciopero dei trasporti paralizza l’Argentina
A meno di 24 ore dall’inizio di uno sciopero nazionale dei trasporti che rischia di paralizzare l’intera Argentina, il governo ultraliberista di Javier Milei ha accusato i sindacati di “difendere privilegi”. Il portavoce della Presidenza, Manuel Adorni, ha affermato che “Scioperano quello che si possono permettere il lusso di scioperare e pregiudicare il lavoro di quelli che non se lo possono permettere, a quelli che vogliono lavorare e hanno votato precisamente per eliminare i privilegi della casta”. Lo sciopero, indetto dai sindacati dei Trasporti, riguarderà sia il trasporto aereo, che quello marittimo, ferroviario e su gomma. “Difendere la sovranità del Paese nelle strade nazionali, nei treni, nei mari, nei fiumi e nei cieli”, è lo slogan dell’iniziativa che si oppone alla politica economica del governo, e in particolare alle privatizzazioni, ai tagli alla spesa, al calo dei salari e agli aumenti delle tariffe.
Il governo punta alla privatizzazione di Aerolineas Argentinas e Belgrano Cargas
Il governo ha confermato la settimana scorsa la sua intenzione di portare avanti la privatizzazione della compagnia di bandiera Aerolineas Argentinas e del servizio di trasporto merci su ferrovia Belgrano Cargas. “Non è il momento di dialogare con il governo, bisogna scontrarsi perché non ascoltano i nostri reclami”, ha dichiarato il leader del sindacato dei camionisti, Pablo Moyano, in risposta alle intenzioni del governo.
Un conflitto tra governo e sindacati
La situazione in Argentina si presenta come un conflitto aperto tra il governo di Javier Milei e i sindacati, con il primo che accusa i secondi di “difendere privilegi” e i secondi che denunciano le politiche economiche del governo come dannose per i lavoratori. La prospettiva è quella di un confronto duro, con lo sciopero che rischia di paralizzare il Paese e con il governo che sembra intenzionato a portare avanti le sue politiche di privatizzazione e tagli alla spesa, nonostante le proteste dei sindacati.