Israele Approva Legge Contro l’Unrwa
Nonostante le pressioni internazionali, la Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato una legge che vieta “qualsiasi attività” dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all’interno di Israele. La legge è stata approvata con 92 voti favorevoli e 10 contrari. La decisione segna un nuovo minimo storico nelle relazioni tra Israele e l’Unrwa, che Israele accusa di stretti legami con Hamas. La legge, se applicata, reciderebbe i legami con l’agenzia Onu, la priverebbe delle immunità legali e limiterebbe la sua capacità di supportare i palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania. L’Unrwa è considerata un’ancora di salvezza per Gaza, colpita da una crisi umanitaria senza precedenti, e la sua attività è stata fondamentale per la distribuzione di aiuti e il sostegno ai palestinesi.
Il Regno Unito, insieme ad altri partner internazionali, ha espresso “grave preoccupazione” per la proposta di legge, sollecitando Israele ad adempiere ai suoi obblighi e a garantire che l’Unrwa possa continuare a lavorare per salvare vite umane a Gaza e in Cisgiordania. “Israele deve adempiere ai suoi obblighi e garantire che l’Unrwa possa continuare a lavorare per salvare vite umane a Gaza e in Cisgiordania”, ha dichiarato David Lammy, ministro degli Esteri britannico.
La decisione di Israele è stata condannata da diverse organizzazioni internazionali, che hanno sottolineato l’importanza dell’Unrwa per la popolazione palestinese e la necessità di un cessate il fuoco immediato nella guerra a Gaza.
Biden Chiede Cessate il Fuoco
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito la necessità di un cessate il fuoco nella guerra a Gaza, dichiarando che sta “rinnovando gli sforzi per un cessate il fuoco” dopo la proposta egiziana di una tregua di due giorni. “Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco. Dovremmo porre fine a questa guerra. Dovrebbe finire, dovrebbe finire, dovrebbe finire”, ha ripetuto Biden ai giornalisti.
L’Egitto ha proposto una tregua di due giorni, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta, ma ha ribadito che punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele sta lavorando a un accordo con Hamas che preveda il rilascio di “alcuni” ostaggi per diversi giorni di tregua.
Colloqui e Tensioni
I colloqui per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi tra Hamas e i negoziatori israeliani non si aspettano “progressi significativi” fino a quando non verrà dichiarato un vincitore nelle elezioni presidenziali statunitensi. Il primo ciclo di colloqui, iniziato a Doha, non si è concentrato sul rilascio degli ostaggi e su un accordo di cessate il fuoco, ma piuttosto sull’avvio del processo. I colloqui hanno riguardato anche la guerra in Libano, l’Iran e la sua influenza nella regione. Un altro round di colloqui è previsto nei prossimi giorni.
Intanto, le tensioni rimangono alte. L’esercito israeliano ha annunciato di aver arrestato “circa 100 terroristi” del gruppo filo-iraniano Hamas all’interno dell’ospedale Kamal Adwan di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. L’esercito ha anche riferito di aver “eliminato decine di terroristi” di Hamas a Jabalia, dove continuano gli sforzi per evacuare i civili in aree più sicure.
In Libano, il governo ha presentato una denuncia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in seguito ad un attacco israeliano della scorsa settimana in cui sono stati uccisi tre giornalisti nel sud del Paese. Il bilancio degli attacchi israeliani in Libano è salito a nove persone uccise nelle ultime ore. Il ministero della sanità libanese ha riferito che dall’8 ottobre 2023 a oggi Israele ha ucciso in Libano 2.721 persone, ferendone più di 12mila.
L’Iran ha condannato l’uso del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare il vicino Iran in una lettera di protesta inviata al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Teheran ha anche affermato di non esiterà a esercitare il suo diritto di difendere la propria sovranità nazionale e integrità territoriale.
Tensioni e Minacce
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che l’Iran sta cercando di fabbricare degli “stock” di bombe nucleari per distruggere Israele. Netanyahu ha anche detto di “aspirare a continuare il processo” cominciato alcuni anni fa “con la storica firma degli Accordi di Abramo” per normalizzare le relazioni “con altri Paesi arabi”. Gli accordi negoziati dagli Stati Uniti nel 2020 riguardavano gli Emirati Arabi, il Bahrein, il Marocco e il Sudan. Israele stava negoziando per un accordo simile con l’Arabia Saudita prima che il massacro di Hamas del 7 ottobre interrompesse i colloqui.
L’Iran ha affermato che userà “tutti gli strumenti disponibili per rispondere in modo deciso ed efficace all’aggressione del regime sionista”. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha aggiunto che “di norma, il tipo di risposta dipende dal tipo di attacco”.
L’Iraq ha condannato l’uso del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare il vicino Iran in una lettera di protesta inviata al capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha chiesto la fine del sostegno militare e politico dell’Occidente a Israele e ha sollecitato una condanna internazionale dell’attacco israeliano all’Iran. Araghchi ha anche affermato che Teheran non lascerà senza risposta l’attacco israeliano di sabato scorso.
Un Conflitto Complesso
La situazione nel Medio Oriente è estremamente complessa e le tensioni sono alte. La decisione di Israele di vietare le attività dell’Unrwa è un passo che rischia di aggravare ulteriormente il conflitto e di danneggiare la popolazione palestinese, già in difficoltà a causa della guerra a Gaza. La necessità di un cessate il fuoco è urgente, ma le trattative per il rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità si rivelano difficili. La comunità internazionale ha il dovere di intervenire per favorire una soluzione pacifica e duratura al conflitto, che non può essere risolto con la forza.