Il disagio dei dipendenti pubblici
La Funzione Pubblica Cgil ha espresso un forte dissenso nei confronti della proposta di rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici, sottolineando che l’accordo proposto recupererebbe solo un terzo del potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione. La consultazione online promossa dalla Fp Cgil ha visto la partecipazione di migliaia di dipendenti, che si sono dichiarati contrari all’accordo, ritenendolo un’ulteriore diminuzione del loro salario.
I numeri dell’inflazione e della proposta
L’inflazione nel triennio 2021-2024 ha superato il 15%, mentre l’Aran propone un aumento del 5,7,8%. Questa discrepanza ha suscitato forti preoccupazioni tra i dipendenti pubblici, che si sentono penalizzati da una proposta che non tiene conto della reale perdita di potere d’acquisto.
La prospettiva del confronto
Il confronto tra sindacati e governo è previsto per oggi, con la ripresa del dialogo per le Funzioni centrali. La Fp Cgil ha espresso la sua speranza che il governo tenga conto delle preoccupazioni dei dipendenti pubblici e che si lavori per raggiungere un accordo che garantisca un recupero del potere d’acquisto adeguato.
La necessità di un giusto riconoscimento
È comprensibile la preoccupazione dei dipendenti pubblici, che vedono il loro potere d’acquisto eroso dall’inflazione. Un rinnovo contrattuale che non tenga conto di questo aspetto rischia di creare un senso di ingiustizia e di frustrazione. È importante che il governo tenga conto di queste esigenze e che si lavori per raggiungere un accordo che sia equo e sostenibile per tutti.