La Corea del Nord accusa la Corea del Sud per l’incursione di droni
La Corea del Nord ha concluso la sua indagine sull’incidente dei droni che hanno sorvolato Pyongyang all’inizio di ottobre, accusando direttamente la Corea del Sud di essere responsabile dell’incursione. Secondo il ministero della Difesa del Nord, l’analisi del registro di volo del drone precipitato ha rivelato che il decollo è avvenuto dall’isola di Baengnyeong, nel mar Giallo, territorio sudcoreano.
Il Nord ha sostenuto che il drone era stato inviato per diffondere “spazzatura motivazionale politica” sopra la capitale, con un percorso che ha incluso l’edificio del ministero degli Esteri, la stazione della metropolitana Sungri e il ministero della Difesa. La Corea del Nord ha pubblicato una mappa per illustrare la rotta di volo del drone.
Tensioni crescenti tra le due Coree
L’accusa della Corea del Nord ha intensificato le tensioni già esistenti tra le due Coree. Il Nord ha avvertito che “la fonte di tutte le disgrazie e provocazioni scomparirà per sempre dall’offensiva spietata” se la Corea del Sud violerà nuovamente la sua sovranità.
L’esercito sudcoreano, dal canto suo, ha dichiarato di non poter confermare le affermazioni del Nord, ma ha avvertito Pyongyang che qualsiasi danno al popolo sudcoreano avrebbe comportato “la fine del suo regime”.
Un precedente di tensione
L’incidente dei droni non è nuovo: già in precedenza, la Corea del Nord aveva accusato la Corea del Sud di aver inviato droni con volantini anti-Kim, minacciando di rispondere con la forza se tali voli si fossero ripetuti.
Il Nord ha sempre considerato la propaganda anti-Kim come una grave minaccia alla sua leadership e alla sua stabilità interna. L’incidente dei droni rappresenta quindi un’ulteriore escalation delle tensioni tra le due Coree, che si trovano in uno stato di guerra tecnica dal 1953.
Un’escalation pericolosa
L’incidente dei droni è un segnale preoccupante che le tensioni tra le due Coree sono in aumento. Le reciproche accuse e le minacce di rappresaglia aumentano il rischio di un conflitto aperto, con conseguenze potenzialmente devastanti per la regione. La comunità internazionale dovrebbe fare tutto il possibile per favorire il dialogo e la de-escalation, evitando che la situazione degeneri ulteriormente.