Streets for Kids: una giornata di festa per la sicurezza dei bambini
Oggi, in 15 città italiane, tra cui Roma, Milano, Firenze, Napoli, Modena, Padova e Verona, si è svolta la giornata di mobilitazione Streets for Kids, promossa da Clean Cities Campaign. L’iniziativa, giunta alla sua sesta edizione, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di creare strade scolastiche sicure, con aria pulita, spazi per giocare e socializzare.
Circa 7.000 persone hanno partecipato a oltre 100 eventi in tutta Italia, con blocchi del traffico davanti alle scuole, attività di gioco in strada, pedalate ‘bike-to-school’ e pedibus. Tra le iniziative più suggestive, quella dei bambini e delle bambine che hanno colorato strade e marciapiedi con i gessetti, unendo i puntini per tracciare percorsi sicuri da casa a scuola.
L’idea dei gessetti colorati, nata in Belgio da La Ville Aux Enfants, è stata accolta con entusiasmo dai bambini e dalle bambine italiane, che hanno espresso con creatività e semplicità il loro desiderio di strade sicure e vivibili.
Strade scolastiche: un passo avanti, ma ancora molta strada da fare
Negli ultimi anni, alcune città italiane hanno iniziato a progettare e realizzare strade scolastiche, con Milano che vanta 50 strade dedicate alla sicurezza dei bambini. Anche Torino, Olbia, Cagliari, Modena e Roma hanno avviato progetti in questa direzione. Tuttavia, il numero di strade scolastiche in Italia è ancora lontano da quello di città europee come Londra (600), Parigi (300) o Barcellona (180).
Anna Becchi di Clean Cities Campaign sottolinea come le strade non debbano più essere luoghi pericolosi, né per i bambini né per gli adulti, e come la sicurezza e la libertà di movimento siano costantemente ostacolate dalle automobili. La mobilitazione di Streets for Kids si pone l’obiettivo di spingere le amministrazioni locali a investire in progetti concreti per la sicurezza stradale e la vivibilità delle strade, in particolare nei pressi delle scuole.
La voce dei bambini: un appello per una città a misura di bambino
L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di bambini e bambine, che hanno espresso con forza il loro desiderio di strade sicure e spazi per giocare. Come ha sottolineato un bambino durante l’evento a Roma, “Ridateci le nostre strade, restituiteci spazi per giocare e correre all’aperto, almeno davanti alle nostre scuole. Fateci camminare tranquilli nel tragitto da casa a scuola.”
Un esempio significativo è quello della scuola primaria Alberto Cadlolo a Roma, dove i bambini hanno disegnato una strada ideale, libera dalle auto, e hanno poi posizionato delle macchinine su un cartellone per simulare il traffico reale. La loro conclusione è stata chiara: “Siamo parte del problema, ma fortunatamente siamo anche la soluzione.”
La scuola ha avviato una petizione per chiedere al Primo Municipio e al Comune di Roma di realizzare alcune misure concrete per migliorare la sicurezza stradale davanti alla scuola, come lo spostamento degli stalli dei bus, una sosta ‘kiss and go’, una rastrelliera per le biciclette e lo spostamento del varco della Ztl.
Una città a misura di bambino: un beneficio per tutti
La partecipazione dei bambini e delle bambine alla mobilitazione di Streets for Kids è un segnale importante. Il loro appello per strade sicure e spazi per giocare è un messaggio che riguarda tutti. Una città a misura di bambino è una città dove tutti possono vivere meglio, con meno inquinamento, meno traffico e più spazi verdi.
La loro voce, spesso non ascoltata, merita di essere presa sul serio. Le loro richieste, i loro desideri e i loro diritti devono essere considerati come un punto di partenza per costruire una città più vivibile e sostenibile per tutti.
La voce dei bambini: un’opportunità per il cambiamento
L’iniziativa Streets for Kids dimostra l’importanza di dare voce ai bambini e alle bambine, i veri protagonisti del cambiamento. Le loro richieste, espresse con semplicità e immediatezza, ci ricordano che la sicurezza e la vivibilità delle strade sono fondamentali per la loro crescita e il loro benessere. Ascoltare la loro voce può essere un’occasione per ripensare il modo in cui progettiamo e viviamo le nostre città, creando spazi più a misura di bambino e più sostenibili per tutti.