Un’opera di pace e ricerca interiore
Il Nabucco di Verdi, diretto da Mariano Bauduin, ha inaugurato la stagione lirica del Teatro delle Muse ad Ancona, con un allestimento che privilegia una visione spirituale dell’opera, trasformandola in una liturgia corale atemporale e simbolica della ricerca di sé stessi e del proprio luogo di appartenenza. La vicenda della lotta tra babilonesi ed ebrei viene svincolata da un preciso contesto storico per diventare un percorso di auto-scoperta e di pace tra i popoli. La regia di Bauduin si avvale di pochi oggetti artigianali, come un telo di diversi colori per il tempio di Salomone, una torre di Babele in bambù e scale rimovibili, a scandire una drammaturgia che conduce alla pace tra i due popoli. Il regista ha voluto dare la forma di un oratorio all’opera, con un’ambientazione stilizzata e movimenti ieratici e stereotipati che danno vita a veri e propri quadri viventi. L’ambientazione è stata realizzata con luci e scene di Lucio Diana, che conferiscono una stilizzata efficacia all’allestimento.
Un cast di talento
Il maestro Gyorgy Gyorivanyi Ràth, sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, del Coro Lirico Marchigiano Bellini e dell’Orchestra Fiati di Ancona, ha diretto l’opera con una direzione perfettamente aderente alla partitura, ma senza enfasi, offrendo uno spettacolo coerente. Il cast è stato composto da un gruppo di talenti, tra cui Ernesto Petti, un Nabucco di grande versatilità vocale e presenza scenica, Nicola Ulivieri (Zaccaria), Alessandro Scotto Di Luzio (Ismaele), Rebeka Lokar (Abigaille), Irene Savignano (Fenena), Andrea Tabili (gran sacerdote), Antonella Granata (Anna) e Luigi Morassi (Abdallo).
Un’opera di grande impatto visivo
L’allestimento è stato caratterizzato da una forte componente visiva, con costumi di Stefania Cempini che riflettono quelli dell’epoca e trucco in stile Kabuki per conferire ai personaggi un ruolo rituale. I movimenti delle masse artistiche sono ieratici e stereotipati, dando vita a veri e propri quadri viventi. L’uso di pochi oggetti artigianali, come il telo che rappresenta il tempio di Salomone, la torre di Babele in bambù e le scale rimovibili, contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e simbolica.
Un Nabucco innovativo
La scelta di Bauduin di trasformare il Nabucco in un’opera di pace e ricerca interiore è una scelta audace e originale, che offre una nuova prospettiva sull’opera di Verdi. L’allestimento minimal e la forte componente visiva contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva e simbolica, che invita il pubblico a riflettere sul significato profondo dell’opera.