“Non penso al futuro, solo alla colpa”
Filippo Turetta, in aula, ha espresso un profondo senso di colpa e di responsabilità per le sue azioni, dichiarando di non pensare al futuro e di concentrarsi esclusivamente sull’espiazione della sua colpa. “Non penso al mio futuro, l’unica cosa a cui penso è che sia giusto affrontare questo ed espiare la colpa per quel che ho fatto. Mi sento in colpa a pensare al futuro, di lei che non c’è più”, ha affermato Turetta, rispondendo a una domanda del legale Giovanni Caruso.
Scuse ritenute inadeguate
Turetta ha anche espresso la sua convinzione che le scuse sarebbero state inappropriate in questo contesto. “Non so perché non ho chiesto scusa – ha proseguito Turetta – ma penso che sia ridicolo e fuori luogo, vista la grave ingiustizia che ho commesso. Sarebbe ridicolo dare semplici scuse per qualcosa di inaccettabile. Potrebbero solamente creare ulteriore dolore per le persone che già provano dolore per quel che è successo.”
Il desiderio di sparire
Infine, Turetta ha manifestato il desiderio di “evitare” ulteriori sofferenze e di “sparire”, sottolineando la gravità delle sue azioni e la profonda consapevolezza del dolore causato.
Le parole di un uomo in colpa
Le parole di Filippo Turetta rivelano un profondo senso di colpa e di responsabilità. La sua affermazione di non pensare al futuro e di concentrarsi esclusivamente sull’espiazione della sua colpa suggerisce un forte peso morale e un desiderio di riparare al torto commesso. La sua decisione di non chiedere scusa, pur se comprensibile, potrebbe essere interpretata come un tentativo di evitare ulteriori sofferenze alle persone coinvolte. La sua dichiarazione di voler “sparire” evidenzia la profonda consapevolezza del dolore che ha causato e il desiderio di sottrarsi al peso della sua colpa.