Un viaggio nell’arte e nella poesia del primo Novecento
Le due mostre, “Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso” a Monfalcone e “Ungaretti. Il poeta e il soldato” a Gorizia, si aprono contemporaneamente il 26 ottobre 2024, offrendo un viaggio nell’arte e nella poesia del primo Novecento, con particolare attenzione al periodo della Prima Guerra Mondiale e alla figura di Giuseppe Ungaretti.
La mostra di Monfalcone, ospitata nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, presenta una cinquantina di opere che raccontano l’arte sviluppatasi nelle Venezie nel secondo decennio del Novecento, periodo in cui Ungaretti si trovava sul Carso e scriveva i versi che sarebbero confluiti nell’edizione del dicembre 1916 de “Il porto sepolto”.
La mostra di Gorizia, invece, si concentra sulla figura di Ungaretti, presentando il poeta e il soldato, con particolare attenzione al suo periodo di guerra sul Carso.
Un progetto che celebra l’identità del territorio
Il progetto, promosso dai comuni di Gorizia e Monfalcone con il contributo della Regione Fvg e la partecipazione di PromoTurismoFVG, fa parte del palinsesto di “Nova Gorica / Gorizia capitale europea della cultura 2025”.
L’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari ha definito il progetto “una scelta artistica straordinaria e di grande valore culturale, oltre che fortemente rappresentativa del territorio”, sottolineando la connessione tra le due mostre e il loro ruolo nel riportare “un’area che torna a essere unita, a correre sulla stesso binario”.
Un viaggio attraverso l’arte e la storia
La mostra di Monfalcone presenta opere di importanti artisti veneti, tra cui Gino Parin, Edgardo Sambo Cappelletto, Guido Marussig, Arturo Martini, Gino Rossi, Aldo Voltolin, con un’attenzione particolare ai paesaggi a Burano e nella Laguna veneziana.
Un’opera contemporanea, “Cieli del Carso I” (2024) di Alessandro Verdi, richiama alla mente i motivi di vegetazione scomposta dal vento o gli spari di una contraerea, evocando l’atmosfera del Carso durante la guerra.
La mostra di Gorizia, invece, presenta una copia restaurata de “Il porto sepolto”, la numero 1 dell’edizione del 1916, prestata per la prima volta dalla Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” di Udine.
Un’occasione per riscoprire l’arte e la poesia del primo Novecento
Le due mostre offrono un’occasione unica per riscoprire l’arte e la poesia del primo Novecento, in un periodo storico di grande trasformazione e di grande fermento culturale. La scelta di concentrare l’attenzione su Giuseppe Ungaretti e sul suo periodo di guerra sul Carso è particolarmente significativa, in quanto ci permette di entrare in contatto con la sua sensibilità e la sua visione del mondo, e di comprendere come l’arte e la poesia possano essere strumenti di riflessione e di critica sociale.