Un’infanzia minacciata dalla violenza domestica
Paz Vega, attrice di fama internazionale con una carriera di oltre 25 anni, si cimenta per la prima volta come regista con “Rita”, un film che debutta in Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma. La pellicola racconta la storia di Rita e Lolo, due bambini di 7 e 5 anni che vivono a Siviglia nel 1984, in una famiglia della classe operaia. La loro vita è caratterizzata da giochi nella piscina pubblica, visite allo zoo e la costante presenza del padre tassista, che sfoga le sue frustrazioni sulla moglie Mari.
I bambini, pur non assistendo direttamente alla violenza, ne percepiscono la minaccia costante, l’inquietudine che avvolge la loro famiglia. La regista, che ha dichiarato di aver sempre desiderato dirigere un film, ha scelto di affrontare il tema della violenza domestica dal punto di vista dei bambini, le “altre vittime” di queste storie.
“Più di 20 anni fa ho fatto un altro film in cui si parlava di violenza domestica”, spiega Paz Vega. “Per prepararmi al ruolo ho visitato dei rifugi dove ho conosciuto donne che avevano subito cose terrificanti. Per me è stato uno shock ed ho capito come di quel tema si parlasse troppo poco.”
Un messaggio di sensibilizzazione per tutti
La regista sottolinea come la violenza domestica sia un problema attuale e diffuso, che non risparmia nessuno. “L’elemento più impressionante è come queste violenze siano ancora oggi tutti i giorni sulle pagine dei giornali”, afferma Paz Vega. “E quello che non capisco è perché anche nelle campagne di sensibilizzazione ci si rivolga solo alle donne. È agli uomini che bisogna rivolgersi, per evitare che arrivino a quelle violenze, deve cambiare la cultura.”
Con “Rita”, Paz Vega vuole lanciare un messaggio di sensibilizzazione non solo alle donne, ma anche agli uomini, invitandoli a riflettere sulle cause profonde della violenza domestica e a lavorare per un cambiamento culturale che prevenga questo tipo di violenza.
La voce dei bambini: un punto di vista inedito
“Rita” offre un punto di vista inedito sulla violenza domestica, raccontando la storia attraverso gli occhi innocenti dei bambini. Questo approccio permette di comprendere l’impatto devastante della violenza sulle vittime più fragili, che spesso vengono dimenticate. La scelta di Paz Vega di focalizzarsi sulle esperienze dei bambini è un atto di coraggio e sensibilità, che contribuisce ad ampliare la nostra comprensione di un problema complesso e diffuso.