Un omaggio al genio di Pascoli e al cinema di Avati
Il regista Pupi Avati riceverà il Premio Pascoli alla carriera, un riconoscimento prestigioso promosso dall’associazione Sammauroindustria, che riunisce i principali imprenditori di San Mauro Pascoli, paese natale del poeta Giovanni Pascoli. Il premio, giunto alla sua ventesima edizione, si propone di indagare e alimentare la forza innovativa della poesia di Pascoli con uno sguardo al futuro verso ogni singolo campo dell’arte, dalla letteratura alla prosa, dalla musica al cinema.
La scelta di Avati come vincitore del premio è un omaggio al suo talento e alla sua profonda ammirazione per Pascoli, come testimoniato dal suo desiderio di realizzare un film sul poeta. “Come Pascoli”, ricorda Gianfranco Miro Gori, ideatore del premio e membro della giuria, “Pupi Avati ha tratto linfa vitale dall’ambiente provinciale, ha progettato di fare un film su Pascoli e citazioni dal poeta si trovano in alcuni suoi film”.
La cerimonia di consegna del premio si terrà domenica 3 novembre a Villa Torlonia-La Torre a San Mauro Pascoli, luogo ricco di significato per la vita di Pascoli e per il cinema di Avati. Proprio in questa villa, Avati ha girato alcune scene del suo film “L’orto americano”, presentato nell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Nel pomeriggio di domenica, sarà presentato anche il libro da cui è tratto il film, con Avati in dialogo con Gianfranco Miro Gori.
Il Premio Pascoli alla carriera è stato assegnato in passato a figure di spicco della cultura internazionale, tra cui Mario Luzi, Giovanni Giudici, Yves Bonnefoy e Adonis. L’ultima assegnazione del premio era avvenuta nel 2008 al poeta siriano Adonis.
Un premio che guarda al futuro
Il Premio Pascoli, oltre a celebrare la figura di Pascoli e la sua influenza sulle arti, si propone di guardare al futuro, promuovendo l’innovazione e la creatività in tutti i campi artistici.
Il premio è composto da due sezioni: una in lingua italiana e una in dialetto. Nel 2024, il premio in lingua è stato assegnato a Tiziano Broggiato per il libro “Sorvoli”, mentre il premio in dialetto è stato assegnato a Nevio Spadoni per la raccolta “Parôl d’sêl e d’mél. Parole di sale e di miele”.
La scelta di Avati come vincitore del premio rappresenta un’ulteriore conferma dell’importanza di questo riconoscimento, che si propone di promuovere la cultura e l’arte in tutte le sue forme.
Un ponte tra passato e presente
L’assegnazione del Premio Pascoli alla carriera a Pupi Avati rappresenta un ponte tra passato e presente, tra la poesia di Pascoli e il cinema contemporaneo. Il premio celebra la forza innovativa della poesia di Pascoli e la sua influenza sulle arti, ma allo stesso tempo guarda al futuro, promuovendo la creatività e l’innovazione in tutti i campi artistici. Avati, con la sua profonda ammirazione per Pascoli e la sua capacità di tradurre la poesia in immagini, rappresenta un esempio di come la cultura del passato possa ispirare e influenzare l’arte del presente.