Minacce di morte a giudice di Roma
La presidente di Magistratura Democratica Silvia Albano, giudice della sezione Immigrazione del tribunale di Roma, è stata oggetto di gravi minacce di morte dopo la sua decisione di non convalidare il trattenimento dei 12 richiedenti asilo portati in Albania. Albano ha ricevuto una trentina di messaggi al giorno con espressioni come “Magistrato militante e corrotto, spero che qualcuno ti spari molto presto, sarà un giorno di gioia e festa”.
La giudice ha depositato una denuncia in procura, descrivendo la situazione come una “campagna di discredito scatenata contro i magistrati romani” che ha contribuito a creare un clima di odio e minacce alla sua incolumità.
Le minacce sono state rivolte anche ai magistrati di Palermo, in particolare ai pm del processo Open Arms. La denuncia di Albano sarà trasmessa alla procura di Perugia per competenza.
Scontro istituzionale sul decreto flussi
Il Garante per la privacy, Pasquale Stanzione, ha espresso dubbi sulla norma del decreto flussi che permette alle forze di polizia di accedere ai cellulari dei migranti che non collaborano alla loro identificazione. Stanzione ha sottolineato la necessità di valutare la proporzionalità della misura e di sottoporla a un esame giudiziale preventivo.
La norma è stata criticata da ong e opposizione, che la considerano una violazione della privacy. Il centrodestra, invece, la difende come strumento necessario per contrastare l’immigrazione illegale.
Il decreto flussi, che definisce la lista dei Paesi sicuri, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il governo spera che questo decreto contribuirà a tenere in Albania i richiedenti asilo.
Reazioni politiche
Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, ha invitato tutti ad abbassare i toni, sottolineando che “alzare il livello dello scontro alimenta la confusione, l’odio e non giova a nessuno”.
L’opposizione ha espresso solidarietà ad Albano, condannando le minacce e il clima di attacco alla magistratura. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato le intimidazioni, ma ha respinto gli addebiti di un clima di attacco alla magistratura.
La Lega ha affermato che non solo Albano è stata minacciata, ma anche i legali che assistono Matteo Salvini nel processo Open Arms.
Il clima di scontro istituzionale
Le minacce di morte rivolte ad Albano e la critica al decreto flussi evidenziano un clima di scontro istituzionale che rischia di inquinare il dibattito pubblico. È importante che tutti gli attori coinvolti si assumano la responsabilità di abbassare i toni e di favorire un confronto civile e rispettoso. La giustizia e la sicurezza sono valori fondamentali che non possono essere sacrificati sull’altare di una sterile guerra politica.