Accuse di dossieraggio e reato di eversione
La premier Giorgia Meloni, nel suo ultimo libro di Bruno Vespa, ha lanciato accuse pesanti riguardanti il dossieraggio a suo carico. Secondo Meloni, le indagini su di lei sarebbero iniziate già alla fine del governo Draghi, quando si era capito che avrebbe potuto entrare a far parte del governo. La premier ha definito la vicenda come un “sistema di ricatto ed estorsione”, arrivando a parlare di “reato di eversione”.
“Mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo”, ha affermato Meloni, “perché nella migliore delle ipotesi alla base di questo lavoro c’era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere.”
Il conto della sorella Arianna
Meloni ha anche commentato le accuse riguardanti il conto della sorella, Arianna, che sarebbe stato uno dei più studiati dal bancario di Bari. La premier ha raccontato che, quando è uscita la notizia, Arianna le ha mandato una foto del suo estratto conto, che mostrava un saldo di 2.100 euro.
“Mi ha scritto: ‘Se me l’avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride”, ha raccontato Meloni. La premier ha poi aggiunto: “Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un’altra persona che non ha scheletri nell’armadio.”
Considerazioni
Le dichiarazioni di Meloni sollevano interrogativi importanti sulla trasparenza e sulla correttezza del sistema politico italiano. Le accuse di dossieraggio e di reato di eversione, se confermate, rappresenterebbero una grave minaccia alla democrazia e allo Stato di diritto. È fondamentale che la magistratura conduca un’indagine approfondita e indipendente per fare piena luce sulla vicenda. La vicenda del conto della sorella Arianna, invece, sembra essere un tentativo di screditare la premier attraverso attacchi personali. La scelta di Meloni di rispondere alle accuse con ironia e disinvoltura potrebbe essere interpretata come un tentativo di sminuire la gravità delle accuse, ma potrebbe anche essere vista come un segnale di fiducia nella propria innocenza e nella capacità della magistratura di fare chiarezza.