Scontro al Liceo Montessori
Un’aspra polemica è scoppiata al Liceo Montessori di Roma, con la preside Anna Maria De Luca che accusa 29 docenti di aver strumentalizzato il nome della scuola per scopi politici nella lettera di critica al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. La preside afferma che la lettera, firmata da “docenti del liceo Montessori”, ha provocato dissenso e disapprovazione nella comunità degli insegnanti, che si sono sentiti “usati, a loro insaputa, per scopi politici del tutto estranei alla scuola e mai condivisi collegialmente”.
De Luca sottolinea che “tutte le opinioni personali sono legittime ma a nessuno è permesso di usare il nome della scuola per strumentalizzazioni politiche”. La preside si dice determinata a tutelare i docenti che si sentono offesi da azioni non condivise portate avanti con il nome del liceo.
La Lettera dei Docenti
Nella lettera, i 29 docenti hanno espresso la loro preoccupazione per la partecipazione del ministro Valditara a un’iniziativa politica a Palermo in difesa del vicepremier Salvini per il processo Open Arms. I docenti hanno ritenuto che la presenza del ministro a tale evento “sia particolarmente grave, poiché la sua figura istituzionale rappresenta tutti e tutte gli studenti e le studentesse d’Italia, nonché i loro docenti”.
Nella lettera si sottolinea l’importanza della separazione dei poteri, un principio fondamentale del moderno stato di diritto e della Costituzione italiana. I docenti hanno ricordato al ministro che “il fatto che un ministro dell’Istruzione, oltretutto con una formazione giuridica e docente di diritto in una prestigiosa università italiana, ignori deliberatamente il confine che divide i diversi ruoli istituzionali e lo faccia non come privato cittadino, ma nella veste ufficiale che la Repubblica gli attribuisce, rappresenta un precedente tanto grave quanto imbarazzante”.
Un Dibattito Necessario
Il caso del Liceo Montessori di Roma solleva un dibattito importante sul ruolo della scuola nella società e sulla libertà di espressione dei docenti. Mentre la preside si batte per la neutralità politica della scuola e la tutela dei docenti che si sentono strumentalizzati, la lettera dei 29 docenti evidenzia la preoccupazione per la partecipazione di un ministro dell’Istruzione ad eventi politici e per la preservazione dei principi costituzionali. È un dibattito che merita di essere approfondito, con rispetto per tutte le posizioni in gioco e con la consapevolezza che la scuola ha un ruolo cruciale nella formazione dei cittadini di domani.