Dubbi sul decreto flussi: il Garante per la privacy solleva preoccupazioni
Il Garante per la privacy, Pasquale Stanzione, ha espresso preoccupazione per una norma contenuta nel decreto flussi che prevede la possibilità da parte delle forze di polizia di accedere ai cellulari ed altri dispositivi elettronici del migrante che non collabora alla sua identificazione. Durante un’audizione presso la prima commissione della Camera, Stanzione ha affermato che "è opportuno valutare la proporzionalità" della misura e sottoporla preventivamente, e non successivamente, all’esame giudiziale.
Secondo il Garante, la norma in questione potrebbe rappresentare un’invasione della privacy dei migranti, soprattutto se non viene sottoposta a un controllo preventivo da parte della magistratura. L’accesso ai dispositivi elettronici, infatti, potrebbe rivelare informazioni personali sensibili e delicate, come dati personali, informazioni mediche o finanziarie, e la loro divulgazione potrebbe avere conseguenze negative per il migrante.
La necessità di un controllo preventivo
Stanzione ha sottolineato la necessità di un controllo preventivo da parte della magistratura per garantire che l’accesso ai dispositivi elettronici dei migranti sia effettivamente proporzionato e necessario. La misura, infatti, dovrebbe essere adottata solo in casi eccezionali e solo dopo un’accurata valutazione da parte di un giudice, che possa valutare la proporzionalità dell’intervento e la necessità di accedere ai dati personali del migrante.
Il Garante ha anche espresso preoccupazione per la possibile applicazione della norma ai minori, sottolineando la necessità di un’attenzione particolare per la tutela dei loro diritti e della loro privacy.
La tutela della privacy dei migranti
La questione dell’accesso ai dispositivi elettronici dei migranti è un tema delicato e complesso, che richiede un’attenta valutazione da parte delle autorità competenti. La tutela della privacy dei migranti è un diritto fondamentale, che deve essere garantito anche in situazioni di emergenza o di irregolarità amministrativa.
Il Garante per la privacy ha sollevato dubbi importanti sulla norma in questione, sottolineando la necessità di un controllo preventivo da parte della magistratura per garantire la proporzionalità dell’intervento e la tutela dei diritti dei migranti. La sua posizione rappresenta un importante monito per le autorità competenti, che dovranno valutare attentamente la norma in questione e adottare le misure necessarie per garantire la tutela della privacy dei migranti.
Considerazioni
La norma in questione solleva importanti questioni etiche e giuridiche. Mentre la sicurezza nazionale è un fattore importante, è fondamentale garantire che le misure adottate siano proporzionate e non invadano eccessivamente la privacy dei migranti. La richiesta di un controllo giudiziario preventivo è un passo importante per garantire che l’accesso ai dispositivi elettronici sia utilizzato solo in casi eccezionali e con le dovute cautele. La tutela dei diritti dei migranti, compresi i minori, è un principio fondamentale che deve essere rispettato in ogni circostanza.