Sanità: Donini (Regioni) attacca il Governo: “3,5 miliardi promessi non ci sono, la sanità non si salva con la propaganda”

Donini accusa il Governo di non tenere alla sanità

L’assessore alle sanità dell’Emilia-Romagna e coordinatore del settore salute della Conferenza delle Regioni, Raffaele Donini, ha lanciato una dura critica al Governo riguardo al Fondo Sanitario. Secondo Donini, il Governo non sta tenendo fede alle promesse fatte e non sta dando la giusta attenzione alla sanità. “E’ un film che abbiamo già visto l’anno scorso quando venne preannunciato in pompa magna un aumento del Fondo rispetto all’anno precedente di 3 miliardi di euro, quando in realtà fu di zero. Quest’anno ci risiamo”, ha affermato Donini.

La Fondazione Gimbe evidenzia la mancanza dei fondi promessi

Donini ha puntato il dito contro la Fondazione Gimbe, accusandola di fare “i conti che sono capaci di fare tutti” e di aver scoperto che i 3,5 miliardi di euro promessi dal Governo non ci sono. “La Fondazione Gimbe – dice – non fa altro che fare i conti che sono capaci di fare tutti e scopriamo che i 3 miliardi e mezzo preannunciati non ci sono. Questo governo alla sanità non tiene.”

Donini: “La sanità non si salva con la propaganda”

Donini ha sottolineato che la sanità non può essere salvata con la propaganda politica, né di destra né di sinistra. “Il governo – prosegue – non tiene alla sanità, nonostante le reiterate richieste del ministro Schillaci che invece sa benissimo quali sono i gridi dall’arme delle regioni. La direzione è sbagliata, la sanità non si salva con una propaganda politica, né di destra di sinistra; si salva con un patto vero fra istituzioni, Stato, regioni, amministrazioni locali, tra le professioni.”

La necessità di un patto per la sanità

Le parole di Donini evidenziano la necessità di un’azione congiunta e coordinata tra le diverse istituzioni per affrontare le sfide del sistema sanitario. La sanità non può essere un campo di battaglia politica, ma richiede un impegno concreto e condiviso da parte di tutti gli attori coinvolti. Un patto vero, come sottolineato da Donini, potrebbe portare a soluzioni concrete e a un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria.