Un Festival di Cultura e Riflessione
Il Festival Gender Bender, giunto alla sua ventiduesima edizione, torna a Bologna dal 31 ottobre al 9 novembre con un ricco programma di eventi che esplorano gli immaginari legati ai corpi e ai generi. Il festival, sostenuto da Cassero LGBTQIA+, si propone come un’occasione di confronto e dialogo su temi cruciali come la diversità, l’inclusione e la rappresentazione dei generi. La sua vocazione multidisciplinare si esprime attraverso la danza, il cinema, la letteratura e le arti visive, offrendo un palcoscenico a opere e artisti di fama internazionale.
Danza e Cinema: Un Viaggio Attraverso i Corpi e le Identità
La sezione dedicata alla danza presenta alcuni spettacoli in prima nazionale, con un focus particolare sulla giovane coreografia tedesca. Tre artisti tedeschi, James Batchelor, Margarida Alfeirão e Moritz Ostruschnjak, portano sul palco le loro opere, offrendo un’esperienza sensoriale e riflessiva. La compagnia italiana Dewey Dell inaugura il festival con l’esito performativo del progetto Cauma Meridie, una reinterpretazione del Fauno e della figura mitologica del dio Pan. Nel cinema, il festival propone uno sguardo sul conflitto in Medio Oriente con From Ground Zero, un film collettivo palestinese selezionato per la corsa all’Oscar, che traccia la memoria dell’occupazione palestinese attraverso 22 cortometraggi girati a Gaza. Un altro film che si colloca nelle zone del conflitto è La belle de Gaza di Yolande Zauberman, che narra il viaggio a piedi da Gaza a Tel Aviv di una donna trans di cui non si conosce l’identità. Il festival propone anche Les femmes au balcon, un diario onirico dell’attrice e regista Noémie Merlant, nato sull’onda del movimento #metoo.
Incontri e Riflessioni
La sezione Incontri propone numerosi appuntamenti, tra cui la presentazione del nuovo libro di Walter Siti, C’era una volta il corpo, in cui l’autore si interroga sul rapporto tra corpo umano e artificialità nell’epoca di un’accelerazione tecnologica senza precedenti. Tommaso Giartosio porta a Gender Bender il suo Autobiogrammatica, finalista al Premio Strega 2024, mentre Claudio Rossi Marcelli porta la conferenza spettacolo Barbie siamo noi.
Un Festival di Resistenza e Speranza
Il Festival Gender Bender si presenta come un faro di luce in un momento storico complesso, segnato da guerre e catastrofi. La sua capacità di riunire artisti e opere di diverse discipline e provenienze, aprendo un dialogo aperto e costruttivo sui temi della diversità e dell’inclusione, rappresenta un atto di resistenza culturale e un messaggio di speranza. In un mondo in cui le divisioni e le discriminazioni sono sempre più diffuse, il festival offre un’occasione per riflettere sul valore della diversità e sull’importanza di costruire un futuro più equo e inclusivo.