Putin non smentisce né conferma lo schieramento di truppe nordcoreane
Durante la conferenza stampa conclusiva del vertice Brics a Kazan, il presidente russo Vladimir Putin ha affrontato la questione dello schieramento di truppe nordcoreane in Russia, senza fornire una risposta chiara. Alla domanda specifica sulla presenza di truppe nordcoreane sul territorio russo, Putin ha risposto con una frase lapidaria: “Che cosa ne facciamo è affar nostro”.
Il presidente russo ricorda l’accordo di cooperazione con la Corea del Nord
Putin ha poi proseguito ricordando l’accordo di cooperazione esistente tra Russia e Corea del Nord, senza entrare nel dettaglio delle specifiche clausole o degli accordi in essere. La sua dichiarazione lascia intendere che la Russia e la Corea del Nord mantengono un rapporto di collaborazione, ma non chiarisce la natura e l’entità di tale collaborazione, né se essa includa la presenza di truppe nordcoreane in Russia.
Un’affermazione ambigua con implicazioni geopolitiche
La dichiarazione di Putin, pur non fornendo una risposta diretta, ha suscitato un’ondata di speculazioni e interpretazioni sulla reale presenza di truppe nordcoreane in Russia. L’ambiguità della risposta potrebbe essere interpretata come un tentativo di mantenere una certa flessibilità strategica, o come una strategia di disinformazione per confondere gli avversari. In ogni caso, la questione ha implicazioni geopolitiche significative, in particolare in un contesto di crescente tensione tra Russia e Occidente.