Circoli ricreativi fuori dalla Bolkestein, ma Bruxelles resta vigile
La riforma delle concessioni balneari sembra avviarsi verso un’esclusione dei circoli ricreativi e delle associazioni senza fine di lucro dall’applicazione della direttiva Bolkestein. Questo significa che tali enti non saranno tenuti a partecipare alle gare per la concessione delle spiagge entro il giugno 2027, come previsto dalla normativa europea.
La decisione è frutto di un’intensa interlocuzione, ancora in corso, tra il governo italiano e la Commissione Europea. La novità dovrebbe essere codificata in un emendamento, che potrebbe essere presentato dai relatori o dallo stesso esecutivo, e che è atteso per lunedì dalle commissioni Giustizia e Finanze della Camera.
Per ora, le commissioni congiunte hanno accantonato le proposte di modifiche riguardanti l’articolo 1 del decreto legge anti-infrazioni europee, quello che tratta appunto le concessioni balneari. Si prevede che il provvedimento venga licenziato lunedì stesso, con il governo pronto a porre la questione di fiducia in Aula.
La posizione della Commissione Europea
La Commissione Europea, pur accettando la deroga per i circoli ricreativi, mantiene una posizione attenta e vigile. Bruxelles ribadisce che la linea rossa è l’attuazione della direttiva Bolkestein, e che il testo finale della riforma deve garantire la conformità con la normativa europea.
La Commissione ritiene che i circoli ricreativi ricadano fuori dall’applicazione della direttiva sui servizi, in quanto non a scopo di lucro. I contatti tra Roma e Bruxelles sono intensi in vista dell’esame di lunedì, con l’auspicio che la riforma, una volta approvata, porti chiarezza anche per i concessionari.
Un passo verso la tutela del tessuto sociale delle spiagge
L’esclusione dei circoli ricreativi dalla Bolkestein potrebbe essere vista come un passo verso la tutela del tessuto sociale delle spiagge. Questi enti, spesso radicati nei territori e con una forte vocazione sociale, svolgono un ruolo importante nella vita delle comunità costiere, offrendo servizi e opportunità di aggregazione. La loro esclusione dalle gare potrebbe contribuire a preservare la loro presenza sulle spiagge, garantendo la continuità di un’offerta di servizi diversificata e accessibile a tutti.