Raid aerei turchi in Siria: 12 civili uccisi
Almeno 12 civili, tra cui due bambini, sono rimasti uccisi negli attacchi aerei turchi di ieri contro il Pkk in Siria. Lo riferiscono le forze curde, le Forze Democratiche Siriane (SDF), sostenute dagli Stati Uniti.
I raid sono stati effettuati in seguito all’attentato contro la sede dell’Industria Aerospaziale in provincia di Ankara, in Turchia, che ha provocato la morte di 5 persone e 22 feriti.
“Nelle ultime ore… una nuova ondata di attacchi (turchi) nel nord e nell’est della Siria” ha ucciso 12 civili e ne ha feriti altri 25, si legge in una dichiarazione delle SDF.
Attentato in Turchia e la risposta turca
L’attacco in Turchia non è stato rivendicato, ma il governo turco ha attribuito la responsabilità al Pkk, il gruppo armato curdo che da oltre 40 anni è coinvolto in un conflitto con l’Esercito di Ankara.
Il governo turco ha reagito all’attentato con una serie di raid aerei contro posizioni del Pkk in Siria, con l’obiettivo di colpire i responsabili dell’attacco. I raid aerei hanno colpito diverse aree nel nord e nell’est della Siria, tra cui la città di Qamishli, un importante centro curdo.
Un ciclo di violenza che continua
La spirale di violenza tra il governo turco e il Pkk continua, con pesanti conseguenze per la popolazione civile. È preoccupante che gli attacchi aerei turchi abbiano colpito civili innocenti, tra cui bambini. La comunità internazionale deve esortare entrambe le parti a cessare le ostilità e a trovare una soluzione pacifica al conflitto, che dura da decenni. La priorità deve essere la protezione dei civili e la ricerca di un dialogo costruttivo per risolvere le questioni in gioco.