Nuovi sacrifici per i cardinali
Il Papa Francesco ha deciso di mettere nuovamente mano alle buste paga dei cardinali che lavorano in Curia. Dopo aver tolto loro lo sconto sugli affitti e aver decurtato il loro stipendio nel 2021, ora ha annunciato la sospensione della “Gratifica per la Segreteria” e dell'”Indennità di Ufficio”, con un taglio complessivo che supera il 10%. La decisione è stata comunicata con una lettera del Prefetto dell’Economia, Maximino Caballero Ledo, che ha sottolineato la necessità di “uno sforzo ulteriore da parte di tutti” per raggiungere un “deficit zero”.
Il taglio, che entrerà in vigore dal 1° novembre, ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il Papa ha sottolineato la necessità di un’azione comune per il bene della Chiesa, confidando nella “cooperazione” dei cardinali. Dall’altro, la decisione arriva in un momento delicato, alla vigilia del Giubileo, e in un contesto di difficoltà finanziarie per il Vaticano.
Sfide finanziarie e malumori tra i dipendenti
La richiesta di questo taglio agli stipendi dei cardinali è solo un sintomo dei conti del Vaticano in affanno. Nonostante le riforme attuate, la difficoltà a tagliare le spese e ad aumentare le entrate sembra richiedere ulteriori passi. Tra le misure in atto, l’Annona, il supermercato interno alle mura vaticane, verrà affidata a un marchio italiano.
Tuttavia, i dipendenti lamentano disparità nel trattamento economico. L’Adlv, l’associazione dipendenti laici vaticani, ha espresso incredulità per la “generosa gratificazione” ricevuta da alcuni colleghi, mentre altri settori sono sottoposti a restrizioni, congelamento degli scatti e blocco delle assunzioni. L’Adlv ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza nei criteri di assegnazione delle risorse e ha sollevato dubbi sulla gestione del personale in alcuni settori, come il Governatorato, il Vicariato e l’Ior.
Un contesto di difficoltà e incertezze
La situazione finanziaria del Vaticano è complessa e le decisioni prese dal Papa Francesco non sono prive di controversie. Le difficoltà economiche si sommano alle tensioni interne, con i dipendenti che denunciano disparità e ingiustizie nella gestione del personale.
In un contesto di difficoltà e incertezze, il Papa si trova a dover affrontare sfide complesse nella gestione delle risorse e nella ricerca di un equilibrio tra le esigenze della Chiesa e le aspettative dei dipendenti.
L’impegno per la trasparenza
La decisione del Papa di tagliare gli stipendi dei cardinali, seppur necessaria per affrontare le difficoltà finanziarie, evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse del Vaticano. La disparità nel trattamento economico dei dipendenti solleva questioni etiche e di equità, che meritano un’attenta riflessione e una risposta da parte della Santa Sede.