Un’organizzazione criminale internazionale
Le autorità italiane hanno smantellato una rete di trafficanti di migranti che operava su scala internazionale, con un network che si estendeva dall’Iraq alla Grecia, passando per la Turchia. L’organizzazione, con base a Crotone, offriva viaggi illegali a prezzi che variavano dai 10 ai 15 mila euro. Il percorso dei migranti prevedeva la partenza dai Paesi del Medio Oriente, con tappe in Turchia e Grecia, e l’arrivo in Italia, in particolare a Crotone e Roccella Jonica. Da lì, i migranti venivano trasferiti verso i Paesi del nord Europa, principalmente attraverso il valico di frontiera di Ventimiglia.
L’operazione, condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone e quelli dello Scico di Roma, sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro, ha portato all’arresto di 13 persone. Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione sfruttava la disperazione dei migranti, trattandoli in modo dispregiativo e definendoli “pecore” o “piccioni”.
Il ruolo del Cara di Isola Capo Rizzuto
Il Cara di Isola Capo Rizzuto, centro di accoglienza per richiedenti asilo, è stato individuato come il bacino da cui l’organizzazione attingeva i propri “clienti”. In particolare, l’organizzazione si rivolgeva ai non richiedenti asilo, offrendo loro un primo sostegno per una breve permanenza nel crotonese, prima della partenza verso Ventimiglia. Il biglietto per il trasporto verso la Liguria veniva fatto pagare anche 1.000 euro, a fronte di un costo reale di una cinquantina di euro.
Le indagini hanno evidenziato come l’organizzazione fosse ben strutturata e dotata di un sistema di pagamento del viaggio attraverso il sistema Hawala, con agenzie a Ventimiglia, Milano e Roma. L’organizzazione disponeva anche di una grande quantità di passaporti veri in bianco, soprattutto iracheni, utilizzati anche da organizzazioni terroristiche. Questa scoperta è emersa da un’intercettazione in cui uno degli indagati, Mhamad Abdula Tahsin, parlava con un altro arrestato di un passaporto di cui quest’ultimo aveva bisogno. Tahsin dichiarava di poterlo procurare grazie al possesso di moduli in bianco, provenienti dall’Iraq, che venivano utilizzati da organizzazioni terroristiche.
Nelle intercettazioni, Tahsin ha anche ammesso di essere attivo nel traffico di migranti da vent’anni, dichiarando di aver guadagnato 65.000 euro solo nel 2014. Ha anche rivelato di avere diversi soggetti a lui collegati e di preferire operare all’estero perché in Italia “questo lavoro è pericoloso”.
L’impatto dell’operazione
L’operazione ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale che operava in modo spietato, sfruttando la disperazione dei migranti. L’arresto dei responsabili e il sequestro di beni e documenti sono un duro colpo al traffico di migranti illegale. Le autorità italiane si sono impegnate a contrastare questo fenomeno, garantendo la sicurezza dei migranti e la tutela dei loro diritti.
L’operazione ha anche evidenziato la complessità del fenomeno migratorio e la necessità di una collaborazione internazionale per contrastare il traffico di migranti illegale. Le autorità italiane hanno dimostrato di essere in grado di agire in modo efficace contro le organizzazioni criminali che si dedicano a questo tipo di attività, garantendo la sicurezza dei migranti e la tutela dei loro diritti.
La scoperta di passaporti veri in bianco, utilizzati anche da organizzazioni terroristiche, è un elemento preoccupante che evidenzia la pericolosità di questo tipo di attività criminale. L’operazione ha permesso di smantellare un’organizzazione che operava in modo spietato, sfruttando la disperazione dei migranti. L’arresto dei responsabili e il sequestro di beni e documenti sono un duro colpo al traffico di migranti illegale.
La lotta al traffico di migranti
L’operazione condotta dalle autorità italiane rappresenta un importante passo avanti nella lotta al traffico di migranti illegale. Il fenomeno migratorio è complesso e richiede una risposta multiforme, che coinvolga le autorità di diversi Paesi e le organizzazioni internazionali. È fondamentale contrastare le organizzazioni criminali che sfruttano la disperazione dei migranti, garantendo la sicurezza e la tutela dei loro diritti. Al contempo, è necessario affrontare le cause profonde del fenomeno migratorio, come la povertà, le guerre e le persecuzioni, per offrire ai migranti alternative sicure e legali per raggiungere l’Europa.