La Cgil critica la manovra 2025: un “festival dei tagli”
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (Cgil) ha espresso forti critiche alla manovra di bilancio 2025, definendola un “festival dei tagli” che avrà un impatto negativo sulle fasce popolari. Il sindacato denuncia che la legge di bilancio comporterà tagli al welfare universalistico, agli investimenti e ai servizi pubblici, con conseguenze negative per l’intera società.
L’impatto negativo della manovra sull’economia italiana
La Cgil evidenzia che la manovra è stata varata in un contesto economico sfavorevole, con una crescita del PIL prossima allo zero, un calo della produzione industriale in corso da diciannove mesi, un aumento della povertà e un’economia sommersa in espansione. Il sindacato sottolinea che la manovra non solo non risolverà i problemi esistenti, ma li aggraverà ulteriormente.
Le critiche specifiche alla manovra
La Cgil critica specificamente la decisione di ridurre ulteriormente i dipendenti pubblici, in particolare insegnanti e personale scolastico, di tagliare le risorse agli enti locali, di non prevedere assunzioni nel settore sanitario, di introdurre interventi peggiorativi in materia previdenziale e di rinunciare a politiche industriali in grado di invertire il declino produttivo.
Il mancato confronto con le forze sociali
Un’ulteriore critica riguarda il processo decisionale della manovra. La Cgil denuncia che il governo ha preso decisioni in modo arrogante e autoreferenziale, senza confrontarsi con le forze sociali. Il sindacato sottolinea che questa scelta è senza precedenti e che non può essere accettata.
L’appello della Cgil
Di fronte a queste decisioni che la Cgil ritiene dannose per le persone e per il Paese, il sindacato si impegna a non restare a guardare. La Cgil si mobiliterà per contrastare la manovra e per difendere i diritti dei lavoratori e delle fasce più deboli.
La necessità di un confronto sociale
La critica della Cgil alla manovra 2025 solleva un punto cruciale: la necessità di un confronto aperto e trasparente tra governo e forze sociali. La partecipazione attiva delle parti sociali è fondamentale per la costruzione di politiche economiche e sociali che siano realmente efficaci e sostenibili.