La sentenza della Cassazione
La Corte di Cassazione ha confermato oggi la condanna all’ergastolo per Massimiliano Farci, il 56enne di Assemini accusato del femminicidio della sua compagna, Speranza Ponti. La sentenza, emessa dalla Suprema Corte presieduta dal giudice Giacomo Rocchi, respinge il ricorso presentato dall’avvocato difensore Daniele Solinas. La condanna era stata già confermata in secondo grado dalla Corte d’appello di Sassari il 2 febbraio 2024, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Angelo Beccu e degli avvocati di parte civile, Edoardo Morette e Stefano Carboni.
Il delitto e la difesa dell’imputato
Il delitto è avvenuto ad Alghero il 5 dicembre 2019. Farci, che sta già scontando l’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore Renato Baldussi di San Sperate, compiuto nel 1999, si è sempre dichiarato innocente. La sua versione dei fatti sostiene di aver trovato la compagna morta in casa, impiccata con un lenzuolo alla porta della camera da letto. Ha ammesso di aver nascosto il cadavere in una collinetta con vista sul promontorio di Capo Caccia, dichiarando che era il desiderio di Speranza.
La condanna definitiva
Con la sentenza della Cassazione, la condanna di Massimiliano Farci diviene definitiva. L’ergastolo per il femminicidio di Speranza Ponti si aggiunge alla precedente condanna per l’omicidio di Renato Baldussi, confermando la gravità delle accuse che gli sono state mosse.
Riflessioni sul femminicidio
La conferma della condanna per Massimiliano Farci rappresenta un momento importante nella lotta contro il femminicidio. La sentenza della Cassazione sottolinea l’importanza della giustizia per le vittime di violenza di genere e il ruolo fondamentale del sistema giudiziario nella tutela dei diritti delle donne. È fondamentale continuare a lavorare per prevenire e combattere questa piaga sociale, promuovendo la consapevolezza e il rispetto per la dignità di ogni individuo.