Un Decreto che rischia di bloccare lo sviluppo delle energie rinnovabili
L’associazione delle imprese dell’eolico, Anev, ha lanciato un allarme riguardo a un provvedimento contenuto nel Decreto Ambiente, che rischia di bloccare lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare l’eolico. Secondo Anev, il decreto, se non abrogato, potrebbe rendere vani gli sforzi per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia si è prefissata a livello comunitario.
Il problema principale risiede in una norma che prevede l’obbligo per i proponenti dei progetti eolici di allegare all’istanza di Via (Valutazione di Impatto Ambientale), nella fase iniziale della procedura autorizzativa, l’evidenza della disponibilità dei terreni.
Secondo Anev, questa previsione è un controsenso, poiché proprio durante la procedura di Via si richiedono spesso spostamenti delle turbine e dei cavidotti per ridurre gli impatti ambientali. Anticipare l’acquisizione dei terreni a questa fase comporterebbe un aumento dei costi per gli imprenditori, che dovrebbero acquistare i terreni prima di iniziare il procedimento e poi riacquistarli dopo l’individuazione definitiva delle posizioni.
Inoltre, il costo dei terreni, che già subirebbe un aumento a causa della richiesta anticipata, aumenterebbe ulteriormente a causa dell’aumento della domanda, con conseguente aumento del costo dell’energia prodotta.
Le conseguenze di un provvedimento dannoso
Oltre a questa norma, Anev evidenzia un’altra previsione contenuta nel Testo Unico per le Fer che rischia di essere mortale per il settore. Si tratta dell’abrogazione della possibilità di attivare le procedure abilitative dell’esproprio per le opere di pubblica utilità, come quelle relative alle energie rinnovabili.
La combinazione di queste due norme potrebbe rendere impossibile lo sviluppo dell’eolico in Italia e compromettere il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. L’Italia, infatti, si è impegnata a raggiungere obiettivi ambiziosi in materia di energie rinnovabili, ma questi obiettivi rischiano di rimanere sulla carta se non si interviene per correggere queste norme dannose.
Un passo indietro per l’Italia
La situazione è preoccupante. L’Italia, che si è sempre presentata come un paese all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici, rischia di fare un passo indietro con queste norme. L’eolico è una fonte di energia pulita e rinnovabile, fondamentale per la transizione energetica e per la decarbonizzazione. Bloccare lo sviluppo di questo settore avrebbe conseguenze negative per l’ambiente, per l’economia e per il futuro del nostro paese. È necessario che il Governo italiano riveda queste norme e si impegni a creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione che si è prefissato.