La posizione della ministra Roccella
La ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella ha ribadito la sua posizione sull’obbligo di segnalazione per i medici in caso di sospetta violazione della legge sulla Gpa. La ministra ha spiegato che la legge, in vigore da tempo, non era mai stata rispettata fino in fondo e che la recente modifica mirava a evitare che venisse aggirata, rendendo il divieto un reato universale applicabile anche a chi commette l’azione all’estero. Roccella ha sottolineato che la legge va rispettata e che il medico ha il dovere di segnalare i casi di sospetta violazione alle autorità competenti, paragonando la situazione a quella di altri reati come la violenza sessuale o i trapianti di organi fuori dalle regole. La ministra ha comunque ribadito l’importanza del rapporto di alleanza terapeutica tra medico e paziente e ha specificato che non si chiede ai medici di svolgere indagini, ma solo di segnalare i casi di cui vengono a conoscenza.
Le reazioni del mondo medico
Il presidente della Federazione degli ordini dei medici Filippo Anelli ha espresso dubbi sull’obbligo di segnalazione, sostenendo che il medico ha il dovere di curare e che dovrebbe essere esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente. Anche il presidente della Federazione italiana medici pediatri Antonio D’Avino ha espresso preoccupazione, sottolineando l’importanza di tutelare il segreto professionale e il benessere dei minori. D’Avino ha specificato che i pediatri sono obbligati ad assicurare assistenza in qualunque condizione e che spesso non conoscono la storia pregressa dei pazienti, non essendo sempre informati dai genitori dell’avvenuta maternità surrogata. Il presidente ha comunque sottolineato che si tratta di un numero limitato di casi in Italia e che la priorità è la tutela del minore.
La complessità del dibattito
Il dibattito sulla segnalazione dei casi di Gpa solleva questioni complesse che riguardano la tutela del segreto professionale, la responsabilità medica e la protezione dei minori. La posizione della ministra Roccella si basa sull’idea che la legge va rispettata e che i medici hanno un ruolo importante nella sua applicazione. Tuttavia, le preoccupazioni espresse da alcuni medici, in particolare i pediatri, evidenziano l’importanza di considerare il contesto specifico e la necessità di tutelare il benessere dei minori. È necessario un dialogo aperto e costruttivo tra il mondo politico e quello medico per trovare una soluzione che garantisca la tutela della legge e il rispetto dei diritti di tutti i soggetti coinvolti.