Corrado Augias Dottore Honoris Causa all’Università della Tuscia
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Un Riconoscimento per un Maestro del Giornalismo e della Divulgazione
L’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo ha deciso di conferire il titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa a Corrado Augias, un’importante figura del panorama giornalistico e culturale italiano. L’ateneo ha sottolineato il ruolo di Augias come protagonista di un periodo storico di trasformazione dell’ecosistema mediatico, che ha avuto un impatto positivo sulla divulgazione della cultura di massa. La sua creazione di “Telefono Giallo” è stata riconosciuta come uno dei primi esempi di informazione interattiva che ha permesso un dialogo tra media tradizionali e cittadini. Augias è stato anche una penna autorevole in un periodo di rinnovamento della stampa italiana, collaborando con alcune delle maggiori testate nazionali. La sua passione per i saggi lo ha portato a offrire ai lettori un’analisi approfondita dei cambiamenti sociali in Italia e nel mondo, analizzando anche i fenomeni che hanno caratterizzato periodi difficili del nostro Paese.
Un’Insegnamento di Valore per le Nuove Generazioni
La cerimonia di conferimento del titolo si terrà oggi, 23 ottobre, alle 15.00, nella sede del Rettorato in Santa Maria in Gradi. Il Rettore Stefano Ubertini conferirà il titolo a Corrado Augias. L’evento sarà introdotto da una laudatio del professor Alessandro Sterpa, coordinatore del dottorato in “Società in mutamento: politiche, diritti e sicurezza” dell’Unitus. Nell’ambito dell’evento accademico, Augias terrà una lectio magistralis dal titolo “Quale intelligenza ci aspetta?”.
Un Riconoscimento Meritato
La scelta dell’Università della Tuscia di conferire il titolo di Dottore Honoris Causa a Corrado Augias è un riconoscimento meritato per una figura che ha contribuito in modo significativo al panorama giornalistico e culturale italiano. La sua capacità di rendere accessibile la cultura a un pubblico ampio, la sua attenzione ai temi sociali e la sua capacità di analisi critica lo rendono un esempio per le nuove generazioni di giornalisti e intellettuali.
