Un film che racconta la storia di un’epoca
“Leggere Lolita a Teheran”, il film diretto da Eran Riklis e tratto dal best seller di Azar Nafisi, porta sullo schermo la storia di un gruppo di donne iraniane che trovano rifugio nella letteratura durante il regime di Kohmeini. Il film, che ha visto la partecipazione italiana di Minerva Pictures, Rosamont e Rai Cinema, è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, dove ha suscitato grande interesse e commozione. Il cast è composto da attrici iraniane in esilio, tra cui Golshifteh Farahani, Mina Kavani e Zar Amir, che hanno scelto di dare voce al movimento “Donne Vita Libertà” e di opporsi al regime degli ayatollah. Il film è un passaggio di testimone generazionale tra Azar Nafisi, che ha vissuto gli anni di Kohmeini, e Golshifteh Farahani, che ha conosciuto il regime degli ayatollah di Khamenei. Entrambe sono fuori dall’Iran ma non per questo lontane dalle loro origini, e il film è un segno di speranza per il futuro del loro paese.
Un atto d’amore per la letteratura e per la libertà
“Leggere Lolita a Teheran” racconta l’esperienza di Azar Nafisi, che all’inizio del regime di Kohmeini insegnò letteratura a Teheran, facendo conoscere a giovani donne autori come Jane Austen, Nabokov e F. Scott Fitzgerald. La sua classe, che presto si trasferì clandestinamente a casa, imparò ad amare quei libri e a trovare in essi un rifugio dalla repressione del regime. Il libro, e ora il film, è considerato un atto d’amore per la letteratura e per la libertà, e la sua attualità è incredibile. Come dice Golshifteh Farahani, “Oggi come allora le donne trovano nella cultura un rifugio, tra l’arte, i libri, i film tutto ha lo stesso linguaggio. Mettere luce è l’unica possibilità per creare ponti, è questa la responsabilità di noi artisti”.
Un messaggio di speranza per il futuro
Il film “Leggere Lolita a Teheran” è parte dell’impegno della diaspora iraniana per il movimento “Donne Vita Libertà”, un movimento che il regime mira a spegnere in tutti i modi. Il film è un omaggio al coraggio delle donne iraniane che, dall’inizio della rivoluzione, non si sono fatte intimorire dal regime e che continuano a lottare per la libertà e l’uguaglianza. Come dice Azar Nafisi, “Il regime fa credere che il mondo si è dimenticato di noi ma nel mio paese si continua a protestare: alla violenza e al rumore dei proiettili si risponde ballando in piazza senza velo, donne e giovani uomini che rischiano. Questo film è un omaggio al coraggio delle nonne, delle madri e oggi delle giovani che dall’inizio della rivoluzione non si sono fatte intimorire dal regime e io sono convinta che arriverà la vittoria e passerà dalle donne”.
Un messaggio di speranza per il futuro
“Leggere Lolita a Teheran” è un film che ci ricorda l’importanza della cultura come strumento di resistenza e di speranza. Il film ci mostra come la letteratura, l’arte e il cinema possono essere un rifugio per le donne che vivono in situazioni di repressione, e come la loro voce possa essere ascoltata anche attraverso il cinema e la letteratura. Il film è un messaggio di speranza per il futuro dell’Iran, e un invito a sostenere le donne iraniane che lottano per la loro libertà.