Un caso di stress da lavoro in ospedale
La Corte di Appello di Napoli ha emesso una sentenza storica, condannando un’ASL campana a risarcire con 100mila euro un medico per i danni subiti a causa di un eccessivo carico di lavoro. Il caso riguarda un medico che, dal 2008, ha lavorato nel reparto di ortopedia e traumatologia dell’ASL di Napoli 3 Sud. A causa della grave carenza di personale, il medico si è trovato a dover affrontare richieste sempre più pressanti da parte della dirigenza, con un orario di lavoro che è diventato progressivamente insopportabile. Per quindici anni, il medico ha svolto un orario di lavoro superiore a quello contrattualizzato, senza poter usufruire del minimo di riposo giornaliero e notturno previsto dalle norme europee. Questa situazione ha portato a un grave stress che ha minato la salute fisica e mentale del medico.
Il risarcimento e le conseguenze per altri medici
La Corte d’appello ha riconosciuto al medico un maxi risarcimento per danno da stress, quantificato in 100mila euro. Questa sentenza apre la strada a ricorsi per tutti i medici italiani che si trovano in situazioni simili. I giudici hanno riconosciuto che il medico, pur percependo lo straordinario per il lavoro extra, ha sviluppato un grave stress che ha minato la sua salute. La sentenza stabilisce che il risarcimento deve essere corrisposto con efficacia retroattiva.
L’importanza della tutela della salute dei lavoratori
Questa sentenza rappresenta un importante passo avanti nella tutela della salute dei lavoratori, in particolare dei medici che operano in contesti ospedalieri spesso caratterizzati da carenza di personale e turni massacranti. È fondamentale che le istituzioni sanitarie garantiscano condizioni di lavoro adeguate, che tutelino la salute fisica e mentale dei propri dipendenti. Il risarcimento riconosciuto al medico in questo caso è un segnale importante, che dovrebbe spingere le ASL a rivedere le proprie politiche di gestione del personale e a garantire un ambiente di lavoro più sano e sostenibile.