Un western con un cuore femminista
Il nuovo film di Viggo Mortensen, ‘The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono’, è un western che si discosta dai canoni del genere, offrendo una prospettiva insolita e ricca di sfumature. Ambientato ai margini della Guerra di secessione americana, il film racconta la storia di Holger, un silenzioso immigrato danese, e Vivienne, una donna canadese forte e indipendente. I due si incontrano al mercato del pesce di San Francisco e si innamorano, scegliendo di vivere in una piccola casetta di legno isolata in California, vicino alla nascente città di frontiera Elk Flats.
Il film è un omaggio alla madre di Mortensen, come si legge nei titoli di coda. L’attore ha spiegato in conferenza stampa di aver iniziato a scrivere la storia durante il lockdown del 2020, immaginando una donna forte e libera come sua madre in un contesto che le permettesse di esprimere la sua indipendenza. Le frontiere del West, con la loro atmosfera di libertà e di sfida, sono apparse come il luogo ideale per dare vita a questa storia.
Un omaggio alla figura femminile
Vivienne, il personaggio interpretato da Vicky Krieps, incarna la figura di una donna che non si lascia sottomettere dagli uomini. È una donna forte, indipendente e determinata, che non ha paura di affrontare le sfide della vita. In questo senso, il film si presenta come una celebrazione della figura femminile e della sua forza, in un contesto storico dove le donne erano spesso relegate a ruoli marginali.
Mortensen ha anche fatto un parallelo tra Vivienne e Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti, definendola una donna “sensibile, aperta e diretta”, che non si fa sottomettere dagli uomini. L’attore ha sottolineato la difficoltà per le donne di affermarsi in ruoli di potere, nonostante i progressi degli ultimi anni.
Un film con un’anima romantica ed esistenziale
‘The Dead Don’t Hurt’ è un film che si addentra in temi universali come l’amore, la solitudine, la ricerca di un senso nella vita. La storia di Holger e Vivienne è un viaggio emozionante e introspettivo, che esplora la complessità dei rapporti umani e la fragilità dell’esistenza.
Il film è caratterizzato da un’atmosfera suggestiva e malinconica, con paesaggi desertici e solitari che riflettono l’introspezione dei personaggi. La regia di Mortensen è precisa e sensibile, capace di catturare la bellezza e la malinconia di un’epoca che si sta trasformando.
Un’opera di grande sensibilità e originalità
Con ‘The Dead Don’t Hurt’, Viggo Mortensen dimostra ancora una volta la sua grande versatilità e la sua capacità di raccontare storie con sensibilità e originalità. Il film è un’opera che si distingue per la sua profondità, la sua bellezza visiva e la sua capacità di toccare corde profonde nel cuore dello spettatore.
Il film è stato presentato al Rome Film Fest e uscirà nelle sale italiane il 24 ottobre con Movie Inspired. Sarà interessante vedere come il pubblico accoglierà questa nuova opera di Mortensen, un film che si propone di essere un western diverso, un’esplorazione della solitudine e della ricerca di un senso nella vita, con un cuore femminista e romantico.
Un western con una prospettiva inedita
‘The Dead Don’t Hurt’ è un film che si discosta dai canoni del western tradizionale, offrendo una prospettiva inedita e ricca di sfumature. Il film non si limita a raccontare la storia di un eroe solitario che affronta le sfide della frontiera, ma esplora anche la complessità dei rapporti umani, la solitudine e la ricerca di un senso nella vita. In questo senso, il film si presenta come un’opera di grande sensibilità e profondità, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore e a farlo riflettere su temi universali.