Omicidio a Solero: il marito confessa
Un delitto che ha sconvolto la piccola comunità di Solero, in provincia di Alessandria. Giovanni Salamone, 61 anni, ha confessato di aver ucciso la moglie, Patrizia Russo, 53 anni, con un’arma da taglio nella loro abitazione. L’accaduto è avvenuto nelle prime ore del mattino di ieri, prima dell’alba.
Salamone, piccolo imprenditore che si occupa della lavorazione dei prodotti dei suoi terreni al Sud, è stato arrestato e si trova attualmente in carcere ad Alessandria. Le indagini sono in corso per chiarire il movente del delitto, con gli investigatori che si concentrano sulla dichiarazione di depressione dell’uomo, per la quale però non era in cura da specialisti.
L’udienza di convalida è prevista per domani mattina, durante la quale Salamone potrebbe fornire ulteriori dettagli sull’accaduto.
Il dolore della comunità e la protesta
La comunità di Solero, che conta circa 1.650 abitanti, è profondamente scossa dall’accaduto. Il sindaco, Andrea Toniato, ha espresso in un comunicato il suo dolore, sconcerto e rabbia di fronte a questo episodio di violenza, definendolo “un orrore” che ha trasformato una situazione apparentemente normale in tragedia.
La vicinanza della comunità è rivolta ai familiari della vittima, con un pensiero particolare rivolto agli studenti e alle colleghe di Patrizia, che era insegnante alla scuola media.
Il movimento NonUnaDiMeno ha annunciato una manifestazione di protesta ad Alessandria domani pomeriggio, sottolineando che anche in una provincia dotata di due centri antiviolenza, storie come questa sono frequenti. “Ci vogliamo vive e libere e lo vogliamo gridare forte”, si legge sui social del movimento.
Un movente ancora da chiarire
Il movente del femminicidio resta un punto oscuro. Al momento non si ipotizzano problemi finanziari come causa del delitto. Le indagini si concentrano sulla dichiarazione di depressione di Salamone, ma non è chiaro se questa sia stata effettivamente la causa scatenante del tragico gesto.
La comunità di Solero attende con ansia di conoscere la verità sull’accaduto, mentre il movimento NonUnaDiMeno si batte per la lotta alla violenza di genere, un problema che colpisce anche in provincia, come dimostra la tragedia di Solero.
Un’ombra di violenza
Il femminicidio di Solero è un evento tragico che ci ricorda la necessità di un’azione costante contro la violenza di genere. La comunità è scossa, ma è importante non abbassare la guardia. La ricerca del movente è fondamentale, ma non deve oscurare la lotta per la sicurezza e la libertà delle donne. Il movimento NonUnaDiMeno ha ragione a denunciare che la violenza di genere è un problema diffuso, anche in contesti che potrebbero apparire “tranquilli”. Dobbiamo essere vigili e impegnarci per creare una società in cui le donne possano vivere libere e sicure.