La mappa 3D dell’universo prende forma
Il telescopio spaziale Euclid, lanciato nel luglio 2023, ha iniziato la sua ambiziosa missione scientifica da 1,4 miliardi di euro, con l’obiettivo di osservare miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce di distanza per realizzare la più grande mappa del cosmo in 3D. L’Italia, con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e un nutrito gruppo di università e aziende, è tra i protagonisti di questa missione che vede anche la partecipazione della NASA.
Il primo risultato tangibile di questa missione è stato presentato al 75esimo Congresso internazionale di astronautica (IAC 2024) a Milano: un enorme mosaico di 208 gigapixel che mostra milioni di stelle e galassie, una piccola parte della grande mappa 3D dell’universo che Euclid sta realizzando. Questo mosaico, che rappresenta l’1% dell’indagine che la missione condurrà nei prossimi sei anni, è stato presentato dal direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher.
Il mosaico contiene 260 osservazioni effettuate tra il 25 marzo e l’8 aprile 2024, in sole due settimane Euclid ha coperto un’area del cielo australe 500 volte più grande della Luna piena. In questo modo, il telescopio è riuscito a individuare decine di milioni di stelle nella Via Lattea e circa 14 milioni di galassie, che potrebbero essere utilizzate per studiare l’influenza della materia oscura e dell’energia oscura sull’universo.
Tra le immagini catturate da Euclid, si distinguono le nubi di gas e polveri note come ‘cirri galattici’, visibili in azzurro chiaro sullo sfondo nero dello spazio. Queste nubi riflettono la luce ottica della Via Lattea e brillano anche nella luce infrarossa lontana, come osservato dalla missione Planck dell’ESA.
Una pietra miliare per l’astronomia
Secondo Roberto Scaramella, dell’Istituto nazionale di astrofisica di Roma, responsabile del team che si occupa della survey condotta da Euclid, questo primo mosaico è una “pietra miliare”: “è la prima volta che si è ottenuta e che viene mostrata l’immagine di un’area così grande di cielo, con una simile profondità, osservata in queste bande e con questa qualità”.
“Questo risultato ci mostra come il cielo sia ricco di diverse galassie, da quelle belle e vicine fino a quelle piuttosto piccole, deboli e lontane che possiamo vedere ingrandendo l’immagine. Sono queste ultime, le galassie a grandi distanze, l’obiettivo principale degli studi cosmologici di Euclid. Tuttavia – prosegue Scaramella – l’enorme quantità di dati e la loro grande varietà e qualità consentiranno alla maggior parte dei campi dell’astronomia di fare enormi progressi grazie a Euclid”.
L’indagine di Euclid procede a passo spedito su ampie porzioni di cielo, tanto che “abbiamo già nelle nostre mani circa 2.000 gradi quadrati, più di dieci volte l’area mostrata in questa immagine”, aggiunge Andrea Zacchei dell’Inaf di Trieste, manager del segmento di Terra scientifico di Euclid. “Tutti gli istituti coinvolti nel segmento di Terra che coordino stanno lavorando intensamente per estrarre le informazioni allo scopo di creare la più grande e dettagliata mappa tridimensionale del nostro Universo. Ovviamente facciamo tutto ciò con algoritmi dedicati sempre più complessi, ma ogni volta che mi soffermo a guardare una di queste immagini sono semplicemente colpito dalla loro bellezza”.
Un futuro luminoso per la cosmologia
La missione Euclid rappresenta un passo fondamentale per la comprensione dell’universo e delle sue componenti elusive, come la materia oscura e l’energia oscura. La grande mappa 3D che la missione sta realizzando ci fornirà informazioni preziose per studiare l’evoluzione dell’universo e la sua struttura su larga scala. Questo progetto scientifico, con la sua ambizione e il suo potenziale, apre nuove frontiere per la cosmologia e ci avvicina alla comprensione del nostro posto nell’universo.