Magris e la magia della lettura
Il 17 ottobre, al Padiglione Italiano della Buchmesse di Francoforte, Claudio Magris ha inaugurato gli ‘assoli’ di Italia Ospite d’Onore con una lettura che ha incantato il pubblico. L’autore di “Danubio”, presente anche nel 1988 quando l’Italia fu ospite d’onore per la prima volta, ha letto “Esterno giorno-Val Rosandra” dal suo libro “Tempo curvo a Krems” (Garzanti), insieme alla scrittrice Premio Strega Helena Janeczek.
L’evento è stato un’occasione per celebrare il profondo legame tra scrittore e lettore. Magris ha sottolineato come la lettura possa dare un nuovo significato alle parole scritte, rivivificando i personaggi e le storie in un modo sorprendente. “Mi sembrava di sentire queste parole per la prima volta. La lettura ha fatto rivivere questi personaggi come se fossero altri e nuovi anche per me che gli ho scritti. È un regalo quello che ho ricevuto oggi in questo luogo che è diventato un posto di confronto e di voci. La lettura che ho ascoltato è un vero premio letterario”, ha spiegato lo scrittore.
Un omaggio a un grande della letteratura
Il Commissario Straordinario del Governo Mauro Mazza ha accolto Magris sul palco, definendolo “uno dei massimi protagonisti della nostra cultura” e sottolineando come il pubblico numeroso presente dimostrasse che l’autore non ha bisogno di presentazioni.
Magris, visibilmente commosso, ha ringraziato per l’accoglienza e ha espresso la sua gioia per la presenza dell’Italia come Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Francoforte. “Mi rende gioia essere qui. Sono molto grato a tutte le persone e cittadini di Francoforte che stanno accogliendo questa Fiera con l’Italia Ospite d’Onore”, ha detto lo scrittore.
“Esterno giorno-Val Rosandra”: un racconto di guerra e memoria
La lettura di “Esterno giorno-Val Rosandra” ha offerto al pubblico un assaggio del racconto che parla delle riprese di un film su una persona che ricorda gli anni della prima guerra mondiale. L’incipit del racconto, letto da Magris, è suggestivo e pieno di pathos:
“Esterno giorno – Val Rosandra, riva del fiume. La piccola troupe sta per girare una scena. La truccatrice dà gli ultimi ritocchi sul viso agli attori, un giovane e una ragazza. Sì, l’età è più o meno giusta, quella nostra, mia di allora, pensa il vecchio seduto in disparte su un sasso guardando quella gente scombinata che va su e giù dandosi sulla voce. ‘Hai messo il 24?’. ‘No, mi avevi detto 35.’ ‘Metti il 24, sbrigati!'”.
L’eredità di “Danubio” e la relazione con le proprie opere
Magris, con la sua inconfondibile eleganza, ha poi parlato di “Danubio”, il suo celebre romanzo. “Se c’è una cosa di cui posso compiacermi è che Danubio è pieno di cose pazzesche e nulla è inventato, neppure la caccia alla lepre nel cimitero di Vienna”, ha detto lo scrittore. “La scrittura si confronta non tanto e non solo con i propri fantasmi, ma con il modo in cui i fantasmi sono entrati nelle immagini della realtà del mondo. Non ho scritto nessun libro inventato, ho raccolto delle cose che erano nell’aria. Danubio nasce de un piccolo rubinetto che perde gocce, diventa una piccola acquerugiola che scorre e poi è un ruscello”.
Magris ha poi riflettuto sulla relazione profonda che si crea tra uno scrittore e le sue opere, paragonandola a quella con un animale domestico. “È un rapporto con la vita, con il suo fluire. Prima ancora ci sono gocce che vengono giù da un rubinetto rotto, c’è l’impressione di vedere sorgere la vita”, ha detto lo scrittore.
Confini e la realtà contemporanea
Magris ha poi affrontato il tema dei confini, un argomento che ha ampiamente esplorato nella sua opera. “La dimensione mondiale che sta acquistando ogni fatto che succede crea delle difficoltà crescenti perché siamo sommersi da realtà delle quali potevamo essere consapevoli ed occuparcene. Adesso tutto ci viene sbattuto in faccia”, ha detto lo scrittore.
Magris ha sottolineato come la complessità del mondo contemporaneo renda difficile dare una risposta univoca e sensata sui confini. “Tanto ci sono tanti confini, quelli politici, quelli giuridici, ci sono i confini linguistici. Ognuno ha giustamente il proprio confine, io amo i miei confini, non amo il modo in cui in certi momenti della storia questi confini sono nati. Il prezzo pagato diventa molto più alto”, ha concluso lo scrittore.
Un omaggio alla letteratura e alla riflessione
L’evento con Claudio Magris alla Buchmesse di Francoforte è stato un momento di grande valore per la letteratura italiana. La sua presenza, la sua lettura e le sue riflessioni hanno offerto al pubblico un’occasione per riflettere sul potere delle parole, sul ruolo dello scrittore e sulla complessità del mondo contemporaneo. La sua capacità di intrecciare passato e presente, memoria e realtà, ha reso la sua performance un’esperienza coinvolgente e stimolante.