Blitz anti-fascista in diverse città italiane
La Digos ha eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di 12 giovani, tra cui due maggiorenni, in diverse città d’Italia. Le perquisizioni sono state effettuate nell’ambito di un’indagine per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
L’indagine, condotta dalla Procura di Milano e dalla Procura minorile, ha preso il via dall’analisi del cellulare di un ragazzino ucraino fermato lo scorso marzo. Dal suo telefono è emerso un gruppo WhatsApp denominato “Seconda Generazione Skinhead”, al quale gli indagati erano iscritti.
All’interno del gruppo, i giovani si scambiavano messaggi con contenuti nazionalsocialisti, suprematisti, razzisti e antisemiti. I messaggi contenevano continui incitamenti alla discriminazione ed alla violenza per motivi razziali ed etnici, con una sorta di “chiamata alle armi” che incitava a mettere in atto aggressioni violente contro extracomunitari.
Sequestro di materiale nazista e fascista
Durante le perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato pc, telefoni, altri supporti informatici e documenti cartacei di “propaganda nazista e fascista”. Sono state inoltre sequestrate armi, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo, oltre ad altro materiale “di interesse investigativo” per ricostruire la rete dei giovani suprematisti.
Un gruppo WhatsApp con messaggi di incitamento alla violenza
Il gruppo WhatsApp “Seconda Generazione Skinhead” era utilizzato dai giovani per scambiarsi messaggi con contenuti di propaganda nazista e fascista, e per incitare alla violenza contro extracomunitari. Il gruppo era caratterizzato da un linguaggio violento e discriminatorio, con espliciti riferimenti a “gruppi etnici solitamente osteggiati dall’ideologia nazionalsocialista”.
L’indagine è ancora in corso, e si sta cercando di ricostruire la rete dei giovani suprematisti e di individuare eventuali altri soggetti coinvolti in questa attività criminosa.
La lotta al fascismo e al razzismo
L’indagine dimostra ancora una volta la necessità di combattere il fascismo e il razzismo in tutte le loro forme. La propaganda di odio e la violenza sono un pericolo per la società e devono essere contrastati con fermezza. È importante ricordare che il fascismo e il razzismo sono ideologie pericolose e che la discriminazione e la violenza sono sempre inaccettabili.