Un’inchiesta che coinvolge Sogei, la Difesa e l’Interno
Un’inchiesta su un giro di mazzette che coinvolge Sogei, la società in house del ministero dell’Economia, e i ministeri della Difesa e dell’Interno, sta scuotendo il mondo degli appalti pubblici. Ieri, sono state effettuate perquisizioni a carico di 18 indagati, tra cui Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia, accusato di concorso in corruzione. L’esplosione del caso ha portato all’arresto in flagranza di reato del dg dell’area Business di Sogei, Paolino Iorio, che è stato trovato mentre riceveva una mazzetta da 15.000 euro.
La prossima settimana, i vertici di Sogei saranno sentiti dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria nell’ambito di un’indagine conoscitiva già avviata. Nel frattempo, Sogei ha già preso provvedimenti: il Cda ha revocato tutte le cariche, gli incarichi e le procure conferite a Iorio. Inoltre, la società ha inviato una nota informativa alla Procura regionale della Corte dei conti e ha conferito il mandato a un legale per tutelare Sogei nell’ambito del procedimento a titolo di parte offesa.
Il ruolo di Andrea Stroppa e il documento della Farnesina
Le indagini si concentrano anche su Andrea Stroppa, il trentenne ex hacker che è diventato referente di Elon Musk in Italia. Gli inquirenti hanno sequestrato i suoi pc e il suo cellulare, alla ricerca di un documento della Farnesina di cui Stroppa ha parlato in alcune intercettazioni. Il documento, secondo il racconto di Stroppa, sarebbe stato consegnato da un ufficiale di Marina in cambio di favori. Il ministero degli Esteri ha precisato che il documento non sarebbe “riservato”, ma un documento interno che contiene un “elenco di necessità espresse dal ministero” in relazione al sistema satellitare Starlink.
Secondo l’impianto accusatorio, il militare indagato avrebbe inoltrato il documento “del Ministero degli Affari Esteri redatto a margine di una riunione tenutasi in data 29 agosto scorso” in cui si valutava l’impiego di tecnologie satellitari Starlink a scopi militari e dual use.
L’arresto di Paolino Iorio e le accuse di corruzione
La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto del dg di Sogei, Paolino Iorio, e ha sollecitato la misura dei domiciliari. Durante l’interrogatorio, Iorio ha ammesso di aver ricevuto denaro dall’imprenditore fermato con lui. Gli inquirenti contestano a Iorio di aver ricevuto oltre 100.000 euro sotto forma di tangenti dall’imprenditore che, davanti ai pm, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Iorio ha ammesso di avere contatti con l’imprenditore dal febbraio 2023 e di aver comunicato con lui su un’utenza mobile ad hoc. Secondo l’accusa, gli incontri avvenivano due volte al mese, ma non sempre si concretizzavano in una cessione di denaro.
Le ripercussioni politiche e l’accordo con Starlink
La vicenda giudiziaria ha anche ripercussioni politiche. Il Pd ha chiesto al governo spiegazioni sull’accordo con Starlink. Il presidente dei senatori dem, Francesco Boccia, ha affermato che il suo partito ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarezza su un accordo tra la premier Giorgia Meloni ed Elon Musk che prevedrebbe la revisione del Pnrr e l’affidamento a Starlink della connessione delle aree grigie.
Boccia ha sottolineato che, alla luce di quanto sta avvenendo, sarebbe il caso che il governo venisse in Parlamento a rispondere all’interrogazione e a spiegare i termini dell’accordo con Starlink.
Un’ombra sul sistema degli appalti
Questa inchiesta solleva seri dubbi sul sistema degli appalti pubblici in Italia. La corruzione, come dimostra questo caso, può infiltrarsi anche in settori strategici come quello della tecnologia e della sicurezza nazionale. È fondamentale che le istituzioni si impegnino a garantire la trasparenza e la legalità negli appalti, al fine di tutelare l’interesse pubblico e prevenire futuri scandali.