Un aumento fiscale che rischia di frenare l’innovazione
L’ipotesi di un aumento della tassazione sulle criptovalute, dall’attuale 26% al 42%, solleva preoccupazioni sulla competitività del mercato italiano. Secondo Serena Pietrosanti, Head of Tax in Italia dello studio internazionale Hogan Lovells, un tale incremento disincentiverebbe gli investimenti nel settore, penalizzando i redditi da criptovalute rispetto ad altri investimenti finanziari. Questo andrebbe a contrastare gli sforzi compiuti dall’Oam e dalla Banca d’Italia negli ultimi anni per creare un contesto normativo che favorisse l’innovazione e l’attrattività del settore, garantendo al contempo sicurezza e trasparenza.
Un cambio di rotta con conseguenze negative
Un cambio di rotta sotto un profilo fiscale, con un incremento così significativo della tassazione, potrebbe avere conseguenze negative per la crescita, l’attrattività e la competitività del mercato delle criptovalute in Italia. L’aumento delle tasse potrebbe non solo frenare lo sviluppo del settore, ma anche compromettere il potenziale introito fiscale a lungo termine che il mercato avrebbe generato. Inoltre, l’Italia potrebbe perdere competitività anche in vista dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo MiCAR (Market in crypto asset Regulation).
Il rischio di un’emigrazione degli operatori
L’introduzione di una tassazione più elevata potrebbe spingere gli operatori del mercato a scegliere altri Stati Membri come stato di origine e stabilimento per operare in criptovalute. Questo renderebbe l’Italia meno attrattiva per gli operatori del settore, con un impatto negativo sulla crescita e lo sviluppo del mercato delle criptovalute nel paese.
Un equilibrio delicato tra regolamentazione e competitività
La questione dell’aumento delle tasse sulle criptovalute solleva un tema cruciale: come bilanciare la necessità di regolamentare un settore innovativo e in continua evoluzione con la necessità di mantenerne la competitività e attrattività. Un’eccessiva pressione fiscale potrebbe soffocare l’innovazione e spingere gli operatori a cercare opportunità in altri Paesi. È fondamentale che le autorità italiane trovino un equilibrio che consenta allo stesso tempo di garantire la sicurezza e la trasparenza del mercato e di favorire la crescita e lo sviluppo del settore.