TikTok consapevole degli effetti dannosi sulla salute mentale dei giovani
Una rivelazione shock arriva da un’indagine del procuratore generale del Kentucky, che ha visionato documenti interni di TikTok. Questi documenti dimostrano che la compagnia cinese è a conoscenza degli effetti negativi della sua piattaforma sulla salute mentale dei giovani, ma ha limitato le misure preventive per evitare un calo del traffico.
La causa, intentata da 13 stati e Washington D.C., accusa TikTok di nuocere alla salute mentale dei giovani e rivela la consapevolezza dell’azienda riguardo all’attrattiva della sua piattaforma e del suo algoritmo, che offre una catena infinita di brevi video.
Secondo la causa, dopo aver visualizzato 260 video su TikTok, un utente probabilmente diventa dipendente dalla piattaforma. Gli studi interni dell’azienda hanno anche correlato l’uso compulsivo con effetti negativi sulla salute mentale, tra cui la perdita di capacità analitiche, la formazione della memoria, il pensiero contestuale, la profondità della conversazione, l’empatia e l’aumento dell’ansia.
TikTok si difende, ma annuncia tagli di posti di lavoro
TikTok ha respinto le accuse, definendo le citazioni fuorvianti e i documenti obsoleti e fuori contesto. La società sostiene che è impegnata nella sicurezza della comunità.
Nel frattempo, Bytedance, la società madre di TikTok, ha annunciato che taglierà centinaia di posti di lavoro in tutto il mondo, con un numero significativo di dipendenti interessati in Malesia. L’azienda punta a potenziare la moderazione dei contenuti con l’intelligenza artificiale, riducendo il ruolo dei moderatori umani.
La piattaforma utilizza al momento una combinazione di moderatori umani e rilevamento automatico. La decisione di tagliare posti di lavoro e puntare sull’intelligenza artificiale solleva interrogativi sulla reale efficacia di questa tecnologia nel contrastare i contenuti dannosi e nel proteggere la salute mentale dei giovani utenti.
Un dilemma etico per TikTok
La rivelazione di TikTok mette in luce un dilemma etico complesso. Da un lato, l’azienda ha il dovere di proteggere la salute mentale dei suoi utenti, in particolare dei giovani. Dall’altro, la pressione per mantenere il traffico e la crescita può indurre a limitare le misure preventive. La scelta di tagliare posti di lavoro nella moderazione dei contenuti e di puntare sull’intelligenza artificiale potrebbe essere vista come un tentativo di ridurre i costi, ma solleva dubbi sulla reale efficacia di questa tecnologia nel contrastare i contenuti dannosi. La questione rimane aperta: come bilanciare il profitto con la responsabilità sociale in un contesto digitale così complesso?