Sanchez critica il modello Albania e l’atteggiamento dell’Ungheria
Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha espresso la sua contrarietà al modello Albania per la gestione dei migranti, affermando che “non siamo a favore di queste formule” perché “non affrontano i problemi e ne creano altri”. Sanchez ha sottolineato la necessità di una “visione più ampia” che preveda la collaborazione con i Paesi di origine e l’immigrazione regolare. Ha inoltre criticato l’Ungheria, accusandola di “sequestrare da troppo tempo le politiche europee” e di non rispondere alle esigenze del momento in Ucraina. “Sui migranti abbiamo una posizione basata sull’umanità: una migrazione ordinata e responsabile è la risposta al problema democratico che affligge la Spagna e l’Europa. Il nostro welfare dipende dalla politica migratoria”, ha affermato Sanchez.
La difesa dei principi e la coerenza come chiave per la politica estera spagnola
Sanchez ha ribadito la necessità di “difendere la coerenza e il diritto internazionale” in tutte le situazioni, dall’Ucraina al Medio Oriente. Ha sottolineato che “se non siamo coerenti con i nostri principi perderemmo la guerra morale e perderemmo tutti come europei”. La sua posizione si basa sulla convinzione che una politica estera coerente e basata su principi etici sia fondamentale per affrontare le sfide globali.
Le sfide della politica migratoria europea
Le parole di Sanchez evidenziano le divisioni interne all’Unione Europea riguardo alla gestione dei flussi migratori. Il modello Albania, che prevede la ridistribuzione dei migranti tra gli Stati membri, è stato criticato da alcuni Paesi, tra cui la Spagna, che lo considerano inefficace e che propongono una politica migratoria più ampia e basata sulla collaborazione con i Paesi di origine. La questione migratoria rimane una delle sfide più complesse per l’Unione Europea, che deve trovare un equilibrio tra il rispetto dei diritti umani e la sicurezza dei propri cittadini.