Un Viaggio nella Storia e nella Memoria
“Risplendo, non brucio” è il nuovo romanzo di Ilaria Tuti, in uscita il 1° ottobre per Longanesi, che si preannuncia come uno dei titoli più attesi della nuova stagione editoriale. L’autrice friulana ci conduce in un viaggio nel tempo, ambientando la sua storia fra i boschi della Germania e la Trieste del 1944, anno in cui la città era sotto l’occupazione nazista. Il periodo storico è drammatico e complesso, e la Tuti sceglie di esplorarlo con la sensibilità e la profondità che l’hanno sempre contraddistinta.
Il romanzo è ambientato in un contesto storico particolare, quello della Risiera di San Sabba, un campo di internamento nazista a Trieste, tristemente noto per le atrocità che vi sono state perpetrate. La Tuti, con la sua scrittura evocativa, ci immerge in un’atmosfera cupa e opprimente, dove la neve macchiata di sangue diventa un simbolo di dolore e di speranza.
Un Incontro con l’Autrice
Per chi desidera approfondire la trama e conoscere meglio la genesi del romanzo, c’è un’occasione imperdibile: giovedì 17 ottobre, al Teatro Miotto di Spilimbergo (ore 20.30), Ilaria Tuti incontrerà il pubblico nell’ambito del cartellone Fuoricittà_Autunno, promosso da Fondazione Pordenonelegge.it con l’amministrazione comunale di Spilimbergo.
L’incontro sarà moderato dalla giornalista e scrittrice Fabiana Dallavalle, e sarà accompagnato da una suadente colonna sonora per arpa, che contribuirà a creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Ilaria Tuti, con la sua consueta eleganza e profondità, svelerà i segreti del suo nuovo romanzo, conducendo i presenti in un viaggio emozionante attraverso le trame del plot, tra la Germania di Hitler e la Trieste della Risiera di San Sabba.
L’importanza della Memoria
“Risplendo, non brucio” si presenta come un’opera importante, non solo per la sua valenza letteraria, ma anche per la sua capacità di far luce su un periodo storico oscuro e doloroso. La Tuti, con la sua sensibilità e la sua abilità narrativa, ci ricorda l’importanza di non dimenticare le atrocità del passato, e di imparare dai nostri errori per costruire un futuro migliore.