Il gotha del sovranismo europeo a Bruxelles
Il gotha del sovranismo europeo si è riunito a Bruxelles per il suo primo pre-vertice, un incontro che ha visto la partecipazione di figure di spicco come Marine Le Pen, Geert Wilders, Santiago Abascal e Matteo Salvini. L’obiettivo dell’incontro era quello di definire una strategia comune in vista del prossimo Consiglio europeo e di fronteggiare la nuova Commissione guidata da Ursula von Der Leyen.
L’anfitrione dell’incontro è stato il premier ungherese Viktor Orban, che ha aperto le porte della sede della rappresentanza magiara ai suoi alleati. Matteo Salvini, al termine della riunione, ha diffuso una nota dai toni trionfalistici, dichiarando: “E’ stato un vertice storico. Oggi più che mai, costituiamo il primo partito di opposizione dell’Unione europea.”
L’appoggio incondizionato a Fitto
Un punto centrale dell’incontro è stato l’appoggio incondizionato dei leader sovranisti al candidato commissario italiano, Raffaele Fitto. Orban ha dichiarato: “Ovviamente voteremo per lui, è uomo eccellente e perfetto per questo lavoro in Europa.”
Anche Jordan Bardella, esponente del partito di Marine Le Pen, ha espresso il suo sostegno a Fitto, definendolo “il candidato naturale per la nostra famiglia politica.”
Il rebus della Commissione
Nonostante l’appoggio dei sovranisti a Fitto, il rebus della composizione della nuova Commissione resta aperto. I Socialisti e i Popolari sono ancora lontani da un’intesa, e le tensioni tra i gruppi politici sono alte.
Antonio Tajani, veterano delle trattative europee, ha lanciato un messaggio chiaro al gruppo S&D: “Se non vogliono sostenere Fitto, perderanno il consenso del Ppe. Noi vogliamo garantire la stabilità delle istituzioni.”
Il messaggio di Tajani è stato ribadito anche da Manfred Weber, che ha sottolineato come l’accordo raggiunto non possa essere messo in discussione senza rischiare di far fallire l’intero processo.
Le reazioni dei Socialisti
Elly Schlein, leader del Pd, ha specificato l’autonomia del suo partito, affermando: “Noi non siamo come FdI. Noi valuteremo attentamente le audizioni di tutti i candidati commissari, Fitto compreso, ma da Meloni non prendiamo lezioni.”
Tuttavia, all’interno del gruppo socialista, ci sono delegazioni più scettiche nei confronti di Fitto e dell’alleanza tra Ppe, Ecr e Patrioti. Esiste la convinzione che Weber stia cercando di giocare su più tavoli, cercando di ottenere una maggioranza Ursula o una maggioranza Ppe-destre.
Le audizioni e il voto decisivo
Le audizioni dei candidati commissari si terranno dal 4 al 12 novembre. Per l’approvazione di ogni candidato è necessario il quorum dei 2/3 dei membri di ciascuna commissione competente.
Il voto dei Socialisti e dell’Ecr sarà decisivo per la formazione della nuova Commissione. La situazione resta incerta, e le tensioni tra i gruppi politici sono destinate a rimanere alte.
L’incertezza del futuro
L’accordo raggiunto tra i leader sovranisti e il Ppe su Fitto non risolve il problema della composizione della nuova Commissione. La posizione dei Socialisti e dei Popolari rimane incerta, e le tensioni tra i gruppi politici sono alte. La situazione è in continua evoluzione, e le audizioni dei candidati commissari saranno decisive per il futuro della Commissione europea.